La trovata di Telemaco ha provocato una marea di commenti, a me è parsa un’autentica troiata.
Renzi ama parlare della propria generazione, paragonandola a quelle precedenti che egoisticamente non hanno pensato al futuro dei propri figli, ma la verità è ben altra: la maggior parte degli uomini e delle donne del popolo hanno lavorato onestamente e sudato per tirare avanti tra mille difficoltà le proprie famiglie mentre una minoranza di industriali, politicanti e finanzieri si sono in questi anni arricchiti approfittando del loro potere e hanno mandato sul lastrico l’Italia che non è più competitiva in nessun settore vitale, dall’industria al turismo.
Questa “minoranza” a cui appartengono tutti i «profittatori parassitari»: politici, amministratori, affaristi intrallazzatori e capitalisti speculativi sono ora i più convinti sostenitori di Renzi, che non è Telemaco ma il Cavallo di Troia dei Poteri per distruggere i residui di sinistra e di democrazia del Paese, per poter continuare ad arricchirsi eliminando quello che resta dello Stato sociale e del diritto al lavoro.
Tra i commenti di oggi ricordo quello di Anna Maria Daniele su Gufi Felici (facebook)
Copio/incollo soltanto il giusto commento di Giulio Cherchi, poi per quanto mi riguarda dico BASTA con l’ennesima arguzia “colta” ed affermata in pompa magna nel consesso europeo al solo scopo di distrarci facendo leva sulle sue tantissime insulse chiacchiere.
“Io non mi sento proprio per nulla Telemaco, il personaggio più fesso e sfigato dell’intera epica greca. Incapace di cacciare i proci, meno utile di un cane (Argo), ebete nei confronti del padre.
E se dovessi scegliere una figura epica, sceglierei di certo Enea, che mentre il suo mondo brucia poeta sulle spalle Anchise per metterlo in salvo e ricostruire una nuova comunità portandosi dietro le radici…”