Fonte: facebook
Marigo Giandiego 14 agosto 2014
Sento molti “alternativi” o pseudo tali addurre pretestuose scuse al proprio disinteresse … anzi alla propria complicità nell’olocausto animale. Essi affermano, non senza arroganza ed una certa suffucenza derisoria nei confronti di chi si pone il problema “Cioè che vi siano ben altri problemi in questo mondo, che riguardano l’essere umano, per perdere il proprio tempo con le problematiche degli animali” sostengono, anche, che l’animalismo sia intrerclassista e generico e come tale inutile. Trovo che questo ragionamento sia sbagliato, credo anzi che l’alterità da questo sistema si misuri , soprattutto dai comportamenti e, la struttura di pensiero, che ci porta a pensare all’intorno ed al pianeta come ad un “tutto” vitale ed interconnesso rappresenta e disegna, sicuramente, un comportamento ed una premessa assolutamente non sistemici. In questa chiave allora il ragionamento è ribaltato e suona piuttosto così “Come possono una società ed un sistema che si fondano sul genocidio e sull’olocausto animale essere alieni da manifestazioni di violenza e di sopraffazione . Se la premessa è che di esse noi ci nutriamo? Come può un sistema siffatto agire in solidarietà e condivisione, come può astenersi dal trasporre la teoria del massacro posta a base del proprio nutrimento in tutti i rapporti che intercorrono nel tessuto sociale che propone”. Non sono un fanatico vegano e so bene che il veganismo non è una posizione politica, ma è sicuramente una premessa di fondo … una scelta di rinunzia alla violenza ed alla sopraffazione posta a base … a fondamento comportamentale … e come tale essa è degna della massima attenzione e del massimo rispetto e fa , sicuramente, parte di quelli che io definisco “comportamenti altri” premessa di una società e di un mondo migliore di questo.
(giandiego)