Rottamazione?

per Gabriella

di Alfredo Morganti

Anche stavolta Massimo D’Alema dovrà probabilmente rinunciare alle sue sacrosante aspirazioni europee. La Mogherini pare sia la designata al ruolo di Commissario agli Affari Esteri. Ove accadesse, ne sono certo, lui per primo dirà che, nel caso di sua nomina, non si sarebbe certamente tirato indietro ma, puntualizzerà, di non coltivare affatto ambizioni personali. Il suo sostanziale accantonamento, tuttavia, mi induce una certa tristezza. L’ho già detto. Una tempo il padre si ‘uccideva’, era l’ultimo baluardo verso l’affrancamento dei figli dalla sua tutela. Ma, questi ultimi, dovevano sfidarlo, combattere, mostrarsi più bravi, prevalere nella lotta, rischiare ovviamente anche di essere battuti. Era la migliore garanzia che i figli fossero all’altezza e pronti ad assumersi responsabilità gravose ed effettive. Una garanzia per il presente e per il futuro. Oggi lo stile cambia. Oggi il padre si accantona. Lo si fa parlare, al più diventa padre ‘emerito’, ma viene messo in un angolo. Prevale, sulla lotta, l’indifferenza verso il suo concreto destino. Una forma estrema e radicale di individualismo egotico. Il nuovo non chiede di ‘uccidere’ il vecchio, ma solo di ignorarlo, di non tenerne conto per il futuro. Peggio per lui. Una battuta e una pacca sulle spalle non si nega a nessuno, ma niente più di questo.

Dall’indifferenza, però, nasce un figlio che non sapremmo mai se sia davvero all’altezza del compito al quale è chiamato. Uno che non si è mai misurato davvero con le generazioni precedenti. Perché le ha, appunto, accantonate. Eppure quella lotta era essenziale per selezionare una classe dirigente di valore, pronta, capace di rappresentarci. Senza quella lotta, la legittimazione e la misura della capacità restano indeterminate. Ci affidiamo a un ‘nuovo’ che è tale, quanto ignoto nelle sue effettive competenze, nel suo effettivo spessore, nella sua qualità. Una scommessa alla cieca, insomma. Ma c’è di più. Grazie al meccanismo del padre ‘emerito’, messo malinconicamente in un angolo, taluni figli, lungi dal disfarsene, ne sfruttano ancora l’ombra lunga, il nome, l’autorità. Non solo non lo combattono, non lo sfidano, non lo rispettano, lo accantonano, ma lo sventolano come una bandiera, riducendolo solo a quell’irriguardoso stendardo. Il senso vero della parola ‘rottamazione’ non è la brutalità del gesto, ma l’inganno che c’è dietro.

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