di Luigi Altea 23 settembre 2014
Il trasformismo è sempre esistito, ai voltagabbana eravamo abituati, gli opportunisti hanno sempre fatto parte del paesaggio. Nella lunga storia della sinistra italiana sono state scritte anche pagine non del tutto gloriose. Passata la festa delle poche vittorie, le riforme annunciate sono state spesso dimenticate. Dopo la speranza del cambiamento sono arrivate le gelate del rigore, su chi era senza coperta o l’aveva già troppo corta.
E tuttavia nessuno, prima di Matteo Renzi, da candidato al potere, aveva nascosto al Paese la vera politica che intendeva condurre, il vero programma che aveva in mente di realizzare.
Mai un governo guidato dalla “sinistra” aveva cambiato casacca lo stesso giorno della sua formazione, mai una maggioranza aveva tradito così platealmente coloro che l’avevano votata.
E soprattutto, mai un intero partito e un’intera classe dirigente, avevano così brutalmente rinunciato ai valori fondativi della sinistra, accettando di far proprie le campagne e le politiche da sempre monopolio della destra.
Questa sera le frange residuali della sinistra italiana si riuniscono per riflettere.
Auguro loro tutto il bene e tutto il coraggio possibile.
A questo punto non si tratta solo di salvare dal naufragio una Storia e una speranza. Si tratta anche di salvare l’onore di chi quella Storia vuole continuare, evitando di farsi inghiottire dalla spirale di politica prostitutiva, che tutto inghiotte e tutto ingorga.