Rugginose ostili infilzano poggi
deturpan magnificente visione
Beffarde scherniscono il giorno d’oggi
e il borgo, chiuso dentro una prigione
A sfocar lo sguardo son come trecce
calate dal cielo azzurro e limpido
a creare strisce d’inquieta vita
una dopo l’altra da percorrere
finché il transito di notturne tracce
fonderà volta e colline all’ossido
e le luci dalla dimora segreta
casualmente si potran nascondere


