Scaglie di lucido acciaio il tuo orizzonte (mare)
Come scudi levati al sole
Per proteggere il tuo abisso infinito
E la vertigine del cielo e dei nostri pensieri
che ti sorvolano, non osano penetrare.
Solo la spiaggia deserta
Paziente accumula, per il vento?
Il tuo tesoro
E riceve la tua spuma sempre diversa.
La deserta spiaggia
Che interroga le nostre ombre
Che basta una nuvola di passaggio
Per farle scomparire.
Ed io svuotato
Mi consegno al tuo mistero
Nel quale mi confondo
Osando volare a pelo delle tue onde
Verso destinazioni sconosciute
Isole mai pensate che mai vedrò.
Multiforme e illimitato
Mi ritiro e libero dal mio Io
Esausto di preoccupazioni artificiali ed addii,
Artificiosita’ neanche lontanamente parenti della vita.
Io nessuno, senza fama o reputazione, senza destinazione,
Senza opinione, senza professione, senza aspettative, senza aspirazioni,
Eternamente in partenza, in viaggio, in trasloco.
Il cuore scandisce i miei passi e i tuoi.
Ti basta posare gli occhi su un cargo per sentire la vertigine
Del viaggio e dell’abbandono.
La vertigine di lasciarti, per ritrovarti,
Nelle memorie che ti aspettano dietro l’orizzonte e
Che non sapevi di avere.
Scaglie di lucido acciaio il tuo orizzonte (mare)
Autore originale del testo: Francesco Bonicelli Verrina
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