Sì alla cittadinanza ai bambini stranieri

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giangiuseppe Gattuso
Fonte: Politicaprima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2017/06/si-alla-cittadinanza-ai-bambini.html

Bambini stranieri di Giangiuseppe Gattuso – 27 giugno 2017

La questione “cittadinanza” è un argomento affrontato su PoliticaPrima da tempo.
Il primo articolo è del 2011, quando l’allora Presidente della Repubblica Napolitano lanciò un messaggio: “Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare la questione, negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione”. E qualche giorno prima, durante la dichiarazione di fiducia al Governo Monti, Pierluigi Bersani incitava il Parlamento: “… abbiamo centinaia di migliaia di figli di immigrati che pagano le tasse, vanno a scuola e parlano italiano e che non sono né immigrati né italiani, non sanno chi sono. Non possiamo parlare solo alle tasche degli italiani, ma al loro cuore e al nostro stesso cuore che si è addormentato…”. Parole bellissime e apprezzabili.

BandieraIl disegno di legge approvato alla Camera nell’ottobre 2015 è adesso al Senato. Circa sei anni dopo quell’invito di Napolitano. Si tratta di alcune giuste modifiche alla legge in vigore, la n. 91 del 1992. Uno Ius soli temperato da uno Ius culturae che mitiga il diritto di stirpe, lo Ius sanguinis, che vige in Italia.
Non si diventa automaticamente cittadino per essere soltanto nati nel nostro Paese. Bisogna che uno dei genitori abbia un permesso di soggiorno di lunga durata. Almeno 5 anni di presenza, un lavoro, in regola con il fisco e senza reati sulle spalle. I bambini arrivati in Italia entro i 12 anni devono avere terminato un ciclo di studi.

Scusate seSo del parere di stimati amici che nutrono forti perplessità, e me ne dispiaccio. Forze politiche come la Lega, Forza Italia e i seguaci della destra di Giorgia Meloni, l’avversano come se fosse l’inferno. E il M5S, pur avendo una posizione diversa, quasi si accoda. L’astensione, che alla Camera ha un significato preciso, al Senato è, invece, proprio un voto negativo. Nel 2013, infatti, il M5S aveva presentato un DDL, simile a quello in discussione e addirittura più favorevole. Che purtroppo, per quattro anni, il PD non l’ha mai portato avanti.

Le condizioni politiche oggi sono certamente meno favorevoli e il sentimento popolare risulta molto influenzato dalle vicende di sangue in giro per l’Europa e dalla misera propaganda politica. Una posizione che non mi piace. Antistorica. Anche se, bisogna dare atto, l’idea del coinvolgimento delle istituzioni europee, ha una fortissima ragione di fondo, perché l’acquisizione della cittadinanza in qualsiasi stato dell’Unione è, di fatto, una cittadinanza europea. Un tema, come l’immigrazione, che l’Europa, finora, non ha saputo o voluto affrontare con la forza necessaria.

Siamo nuovi cittadiniC’è speculazione, preoccupazione, e ci sono le bugie. Come quelle sul voto. Per cui questi oltre 800.000 ragazzi che otterrebbero la cittadinanza sanno già chi votare. E quindi si tratterebbe di una scelta dettata dall’interesse elettorale. Faccio rilevare che questi bambini e ragazzi voteranno, se vorranno farlo, quando saranno maggiorenni. E non certo prima. Non ci sono eserciti colorati pronti al voto a favore del Pd e contro gli altri, perché il diritto di voto viene acquisito mano mano che si compiono i 18 anni per il voto alla Camera e i 25 anni per il Senato. E se, quando si voterà, esprimeranno il loro consenso sarà giusto così, come si fa in democrazia.

BambiniPerché tanta paura per dei “bambini” nati e cresciuti nelle nostre città, che vivono la nostra società, parlano, scrivono e pensano in italiano. Vanno a scuola insieme ai nostri figli, hanno genitori, arrivati nel nostro Paese a rischio della vita, che lavorano duramente, magari svolgendo compiti ingrati, per assicurare loro il migliore futuro possibile.

Di questi bambini dovremmo avere timore? Sono loro che possono mettere in dubbio la nostra identità, la nostra cultura, potranno, insomma, conquistarci? E quale sarebbero le geniali contromosse per scongiurare questa apocalisse. Lasciare tutto com’è. E cioè concedere solo a 18 anni, dopo una lunga trafila burocratica, un diritto naturale, trasformando la cittadinanza in una “concessione” da conquistare, quasi come una battaglia. Insomma, l’antitesi dell’integrazione e della solidarietà. E purtroppo oggi il 54% degli italiani si mostra contrario all’applicazione delle nuove norme, mentre sei anni fa i favorevoli erano il 71%.

bambini_stranieri-2-650x300Su questi temi si reagisce senza riflettere, mentre invece bisogna farlo senza il pregiudizio delle appartenenze politiche e religiose che, per forza di cose, distolgono dal merito dei problemi. La sicurezza, l’identità nazionale, il nostro equilibrio sociale, la paura del terrorismo, l’integralismo religioso, sono tutte motivazioni che non hanno attinenza con il merito della questione.

19424008_1341810569247485_6508725158277712370_nCredo, invece, ci sia, a volte inconsapevolmente, un sentimento xenofobo diffuso che alimenta la discriminazione razziale fino a sfociare in manifestazioni vergognose. Come quelle dei giovani della cosiddetta “Generazione Identitaria”. Un “movimento apartitico animato dall’amore verso la propria terra per salvarne, con l’azione militante, il suo popolo, la sua cultura e la sua sovranità politica”. Insomma degli estremisti di destra che, oltre a promuovere iniziative contro lo Ius soli, sono arrivati al punto di organizzare vere e proprie missioni per bloccare le navi di soccorso nel Mediterraneo.

E proprio per combattere queste azioni incivili bisogna andare avanti, per ristabilire diritti e giustizia sociale nei confronti di tantissimi bambini, esseri umani che desiderano e meritano un futuro da cittadini italiani veri.

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