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di Ancora Fischia il Vento – 10 aprile 2017
L’accusa di attacco chimico da parte delle forze governative arriva dal solito Osservatorio siriano per i diritti umani, istituto con sede a Londra e gestito da uno storico oppositore di Assad.
Se questo non bastasse per porsi un interrogativo, leggiamo su Fanpage la dichiarazione Matteo Guidotti “Userei una certa cautela nell’affermare che nell’attacco chimico avvenuto oggi in Siria è stato utilizzato il gas Sarin”. Guidotti è un esperto di armi chimiche dell’Istituto di Scienze e Tecnologie molecolari del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Le persone colpite con il Sarin hanno segni molto più’ evidenti: i corpi sono madidi di sudore, lacrime, saliva ma soprattutto escrementi. I soggetti intossicati generalmente vengono colpiti da fortissime convulsioni. E dai video diffusi localmente non si vede tutto questo”
Damasco dal suo canto ha smentito l’uso di armi chimiche. “È un accusa falsa, l’opposizione sta cercando di ottenere tramite i media ciò che non è riuscita a raggiungere sul terreno”
Nonostante l’attacco non sia stato confermato da nessuna indagini indipendente Federica Mogherini, rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, ha condannato il governo siriano, dando per buone le informazioni rilasciate dai terroristi.
Il giornale arabo al Masdar dal canto suo evidenzia alcuni aspetti che screditerebbero le fonti dell’opposizione: “si vedono nella foto, i caschi bianchi operano sui cadaveri di persone senza equipaggiamento di sicurezza sufficienti, maschere e guanti.” Prosegue poi:
“In pochi secondi di esposizione al sarin… C’è un rilascio quasi immediato delle viscere e della vescica, il vomito è indotto. Quando il sarin viene utilizzato in un’area concentrata, ha la possibilità di uccidere migliaia di persone. Eppure, nonostante l’utilizzo di un gas così pericoloso, i caschi bianchi operano sui corpi con scarso interesse per la loro salute. Questo deve sollevare qualche domanda.”
Si pone anche la questione del perché un “dottore” in un ospedale pieno di vittime di gas sarin ha il tempo di twittare e di effettuare chiamate video.
Per al Masdar quanto diffuso “suggerirebbe che alla vigilia dei prossimi negoziati di pace, le forze terroristiche hanno ancora una volta creato uno scenario di false flag.” Sono evidenti infatti le somiglianza con l’attacco del Ghouta 2013 dove l’esercito siriano è stato accusato di utilizzare le armi di distruzione di massa, accuse poi smentite da Carla del Ponte, ispettore Onu che sostenne non vi fossero prove che il governo avesse commesso l’atrocità.
L’esercito siriano non si è mai trovato in una posizione così favorevole dall’inizio della guerra con progressi in tutti i fronti, perché i militari avrebbero dovuto ricorrere all’utilizzo di armi chimiche? E soprattutto perché commettere un tale crimine una settimana prima dell’inizio dei negoziati di pace?
I gruppi terroristici hanno sempre accusato l’esercito siriano di usare armi chimiche contro i loro combattenti o civili ogni volta che le loro offensive sono fallite o se non riescono a raggiungere i loro obiettivi.