SIRIA: OPPRESSI ED OPPRESSORI

per Fabio Belli
Autore originale del testo: Fabio Belli

Visto lo stato in cui versa l’informazione attuale, c’è poco da meravigliarsi se i fatti provenienti da un interminabile conflitto come quello siriano, sono totalmente squilibrati e inquinati da una ciclica indignazione intermittente nonché alimentati da una narrazione dettata dalle agende politiche occidentali.

Il piagnisteo per i profughi e i morti civili è spesso osservato dalla stessa prospettiva di chi assiste alla deriva di un iceberg, senza analizzare la parte sommersa ovvero l’origine del problema.

L’Occidente ha forzato l’ingresso di gruppi terroristi in Siria da almeno nove anni, li ha sostenuti militarmente chiamando tutte queste forze “ribelli moderati” e, contemporaneamente, ha pure attuato politiche di propaganda e destabilizzazione favorendo una divisione all’interno di un paese sovrano che, pur essendo laico, aveva come aspetto peculiare la pacifica connivenza di distinte espressioni religiose.

Le sciagurate politiche criminali imperialiste hanno raggiunto l’apice con l’embargo, le pesanti sanzioni e il saccheggio delle risorse petrolifere attuate tramite la Turchia che, lo ricordiamo, fa parte anch’essa della NATO, quindi considerata nostra alleata. Al punto che giorni fa l’Ambasciata d’Italia ad Ankara, sul suo profilo Twitter, ha partecipato al cordoglio delle vittime turche cadute a Idlib senza però specificare la loro alleanza con le forze Jihadiste che ostacolavano la liberazione della città da parte del legittimo esercito siriano. Del post non c’è più traccia ed è stato rimosso grazie anche ad una valanga di commenti di protesta.

Quella della Turchia è un’autentica invasione finalizzata ai soliti interessi economici da una parte e una situazione che nasconde una delicata partita a scacchi nell’intricato panorama geopolitico dall’altra.

Idlib è l’ultimo baluardo dove sono confinate tutte le forze jihadiste che hanno mantenuto il supporto di Erdogan il quale riceve finanziamenti dall’UE per fare da paratia a quei profughi che altrimenti lascerebbero il territorio turco per essere spediti nel vecchio continente.

Magari la spiegazione per cui la comunità internazionale non ha fatto pressioni sulla Turchia affinché ritiri i propri gruppi armati sia sul territorio siriano sia al confine, sta proprio in questo delicato equilibrio di potere?

Forse è anche la motivazione per cui non è stato compiuto l’atto di solidarietà più logico e cioè l’eliminazione di tutte quelle sanzioni che affamano il martoriato popolo della Siria?

Chi si indigna per le morti civili, invece di lanciare fatue campagne di solidarietà utili solo a ripulire le nostre coscienze, dovrebbe prima di tutto considerare che uno stato sovrano come la Siria ha il dovere di proteggere la propria popolazione e che solo la Russia è autorizzata dal governo di Assad a difenderne il territorio.

E’ inaccettabile che quando si parla del conflitto siriano, venga sminuita la sofferenza del popolo e dell’esercito di Assad per mettere in risalto crisi umanitarie a comando spesso coincidenti con una sconfitta dei terroristi nel momento in cui vengono sottratti territori sotto il loro controllo.

E’ il momento di non lasciarci abbindolare dalle pseudo-autorevoli fonti informative principali che, nonostante il loro potere di persuasione, hanno sempre fallito nel dimostrare chi fosse il cattivo di turno: vedi la figura barbina sul presunto attacco chimico di Douma (2018)*.

Se l’Europa fosse un soggetto capace di esprimere una propria politica estera, probabilmente non saremmo arrivati a questo punto, ma non dobbiamo dare sempre la colpa a qualcuno che sta al di sopra (in questo caso informazione mainstream e istituzioni). Dovranno essere le nostre coscienze a non farsi sopraffare dall’indifferenza e non lasciarsi trascinare dalla solidarietà buonista dei vip e dai retorici mantra dei nostri esponenti politici.

Malcolm X diceva: “Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono.“

Se continueremo ad avallare una narrazione distorta della realtà rischiando di denigrare un popolo oppresso che si difende da barbare incursioni terroristiche supportate da coloro che ci considerano come loro sudditi, finiremo per essere anche noi stessi i fiancheggiatori del terrorismo!

*https://www.repubblica.it/esteri/2019/11/24/news/wikileaks_la_verita_sull_attacco_chimico_a_douma_in_siria-241742122/

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