di Luigi Altea 27 febbraio 2016
Papa Francesco ha ricevuto oggi circa sette mila industriali italiani.
In termini di ricchezza è come se avesse ricevuto sette milioni di operai. E forse più…
Erano presenti il presidente di Confindustria Squinzi, l’ex presidente Fossa (tocchiamo ferro!) e, in collegamento spiritico dall’inferno, Gianni Agnelli e Vittorio Valletta…che bruciavano dal desiderio di ricevere una benedizione a caldo.
Papa Francesco, conservatore sul piano dottrinale, ma progressista in materia sociale, ha “martellato” parlando dei diritti dei lavoratori alla giusta retribuzione, al rispetto e alla dignità.
Ad ogni passaggio ha ricevuto scroscianti applausi dalla platea dei paperoni, che si davano di gomito, sorridendo e annuendo. E pareva che dicessero: bene, giusto, siamo d’accordo, è quello che abbiamo sempre sostenuto anche noi!
Quando poi il papa ha ammonito i nababbi a non inseguire i facili guadagni, attraverso bassi compromessi sulla pelle degli sfruttati, si è scatenata una vera ovazione! Come se fosse finalmente arrivato il momento tanto atteso.
Ed è sembrato di vedere l’esplosione delle pulsioni dei guardoni, nel preciso istante in cui la spogliarellista lascia cadere l’ultimo lembo.
Solo alla fine si è avvertito un brusio di delusione, quando è partita la musica, inaspettatamente sacra.
Tutti si aspettavano l’Internazionale…