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Questa lettera di Walter Tocci commovente e drammatica ha alcune contraddizioni, la più evidente è quella che il senatore eletto nelle fila del PD non aveva alcun obbligo morale di votare la fiducia al governo. Il voto di fiducia è stato imposto da Renzi con l’unico scopo di mostrare al mondo intero di avere asfaltato la sinistra in Italia. In realtà si tratta del gesto di un bullo tanto prepotente quanto incapace di affrontare i problemi veri dell’Italia. Tocci avrebbe potuto dimettersi prima del voto di fiducia ed essere coerente con i propri elettori e il mandato da questi ricevuto. Diversamente poteva votare in modo limpido per la sfiducia, dopo il bel intervento (leggi qui) al senato il giorno precedente. Detto questo, Walter Tocci merita tutto il rispetto per aver vissuto un dramma esistenziale e per essere un uomo serio e rispettoso delle persone.
Gian Franco Ferraris
Le mie dimissioni
Al tempo stesso non sono indifferente alla responsabilità di rispettare le decisioni prese dal mio partito. E neppure alla responsabilità del rapporto di fiducia tra la mia parte politica e il governo. Sono altresì consapevole che i margini di maggioranza al Senato sono piuttosto esigui e non ho alcuna intenzione di causare una crisi politica. Anche se ho sempre sostenuto – e ora ne sono ancora più convinto – che l’alleanza tra partiti di destra e di sinistra dovesse essere a tempo e non per l’intera legislatura. Sarebbe meglio per tutti se la prossima primavera si tornasse a votare per formare un governo con un chiaro e determinato mandato elettorale. Ma, ripeto, questo non posso e non voglio deciderlo io. Saranno le massime autorità istituzionali a definire i tempi della legislatura.