Teleki Pal, un uomo controvento

per Gabriella
Autore originale del testo: Francesco Bonicelli

TELEKI PAL, UN UOMO CONTROVENTO – DI FRANCESCO BONICELLI – ed.  IMPRESSIONI GRAFICHE

 

Budapest, 3 Aprile 1941, Pal Teleki, primo ministro ungherese da due anni, si suicida dopo avere lasciato un drammatico ed eloquente messaggio. È la fine diuna vicenda umana in cui si rispecchia la vicenda storica del suo paese nel periodotra le due guerre mondiali.
L’impegno di governo di Teleki era iniziato nel primo dopoguerra quando laneonata repubblica era stata fortemente penalizzata dal punto di vista territorialedai trattati parigini ed intere popolazioni di lingua ungherese erano rientratesotto la sovranità dei paesi confinanti.
Il suo progetto politico, rivolto a giungere ad una revisione dei trattati e alla ricomposizione della storica “grande Ungheria”, matura effettivamente tra il ’39e il ’40 in concomitanza con l’annessione tedesca della Cecoslovacchia e l’invasione della Polonia. La Germania hitleriana appoggia le istanze magiare ma presenta il conto ottenendo un’alleanza organica con Budapest.
L’invasione italo tedesca della Jugoslavia fa maturare il dramma: Teleki, nazionalsta ma antitedesco, si rende conto del pericolo di quell’abbraccio mortale masi sente altresì impotente a fermarne la conseguenze.
Da qui la scelta finale diun uomo “controvento”, trascinato nel turbine di una delle più drammatichefasi della storica “questione balcanica”: confini mobili, mosaico inestricabile dilingue, etnie e religioni, pressioni delle maggiori potenze europee, arretratezzasocio-economica, nazionalismi feroci. Uno scenario che ancoraoggi lascia vederele sue fratture e le sue tensioni.
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