Trovate una cura per Renzi !!!

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Andrea Colli
Fonte: facebook

di Andrea Colli – 4 settembre 2014

“…ti prometto che non ti farò più promesse” non è male come promessa, diciamo che è promettente. A proposito di annuncite, scrive Alessandro Robecchi, comunque, in caso di ricovero e terapia intensiva, è sempre bene dare un’occhiata alla cartella clinica. Insomma, bisogna spulciare l’anamnesi del paziente, uno che fino a ieri sembrava impaziente (Adesso! Subito! Di corsa!) e oggi sembra invece pazientissimo (mille giorni sono quasi tre anni, per dire). Essendo la cartella clinica molto corposa in materia di annunci e promesse, tocca pescare qui e là. Una per tutti, un titolo dell’Ansa (era il luglio scorso) con virgolettato del paziente. Si inaugurava un’autostrada, la BreBemi e lui diceva: “Pronti 43 miliardi per le infrastrutture”. Notare: “pronti”. Passa poco più di un mese e si scoprono alcune cose: i 43 miliardi non erano investimenti (“pronti”), ma il valore che gli investimenti avrebbero prodotto. Mah. Poi si scopre che i miliardi stanziati sono tre virgola otto. Mah. Poi si viene a sapere che di quei 3,8 miliardi ben tre miliardi arriveranno, se arriveranno, da un fondo europeo pluriennale (fine prevista degli stanziamenti: anno 2020). Risultato: dei 43 miliardi “pronti” in luglio, ci sono 200 milioni quest’anno e 500 milioni l’anno prossimo, tra l’altro già stanziati dai governi precedenti e dirottati da alcuni lavori su altri lavori. Ogni medico direbbe che l’annuncite si presenta in forma particolarmente acuta, quasi patologica. E non mancano altri luminosi esempi, come sanno circa centomila precari della scuola che si credevano assunti un mercoledì per riscoprirsi scomparsi il giovedì sera. Come sanno gli esperti della patologia (l’annuncite non è una cosa nuova, chiedete al ponte sullo Stretto, al milione di posti di lavoro, a meno tasse per tutti, eccetera, eccetera), il virus è mutevole. Ma poi, siccome contro l’annuncite gli sciroppi non bastano, gli antibiotici sono impotenti e il vaccino ancora non c’è, il medico, a questo punto, se ne va sconsolato: la cura per l’annuncite non c’è ancora.”

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