Fonte: SU sinistraunita
Url fonte: http://sinistraunita.org/2014/09/07/tsipras-a-cernobbio-avete-fallito-abolite-la-troika-cancellate-i-debiti/
“Vogliamo lavoro e sviluppo”
Vorrei iniziare il mio intervento, riconoscendo che l’invito che mi avete inviato si basa su due motivi. La prima ragione è che sapete che vi presenterò una visione diversa, forse eretica, diranno molti, una valutazione critica della politica attuale, della politica dominante nella UE. La seconda ragione è perché rappresento un partito in Grecia, il paese nel quale attraverso la troika si è applicato il programma più violento di aggiustamento mai realizzato in Europa.
In primo luogo, molto semplicemente, perché nessun paese nella storia economica moderna può far fronte ad un debito che si avvicina al doppio del suo PIL, un PIL che si sta riducendo di continuo, dal momento che questo paese deve pagare ogni anno oltre 10 miliardi per interessi, ed è tenuto ad avere surplus del 4,5% che deve andare al pagamento del debito. Semplicemente, in modo matematico, con questi dati lo sviluppo non verrà mai. E senza crescita non emergerà dalla crisi. Anche se – e anche noi – crediamo che vi sia ricchezza, soprattutto in Grecia, che ultimi anni è rimasta intatta, e questa ricchezza deve essere tassata, e siamo in grado di trovare così le risorse, però, dobbiamo avere la percezione che abbiamo bisogno di generare nuova ricchezza per uscire dalla crisi. E senza crescita non si produce ricchezza.
In secondo luogo, il programma di privatizzazioni, che si supponeva che era uno degli strumento per uscire dalla crisi, non può funzionare in condizioni di disinvestimenti e svalutazione dei valori. Calcolavano di recuperare 50 miliardi dalle privatizzazioni, abbiamo trovato 2,9 miliardi e nel migliore dei casi, se il programma andrà avanti, troveremo 9 miliardi.
In terzo luogo, le riforme strutturali. Le riforme strutturali sono in direzione opposta delle necessarie riforme strutturali. Non affrontiamo le grandi patologie dell’economia greca: l’evasione fiscale, lo stato clientelare. Con dedizione dogmatica promuovono riforme che hanno a che fare con la liberalizzazione dei licenziamenti, in un’economia che ha quasi il 30% di disoccupazione. Credo che ci siano molte opportunità nel quadro europeo, ma non all’interno della dogmatica adesione alla logica dell’ austerità, non al contesto della troika.
La troika ha fallito, deve essere fermata. Esistono altre soluzioni. Qui voglio ricordare questo, nel giugno 2012, il signor Monti ha proposto che la ricapitalizzazione delle banche doveva essere fatta direttamente dal ESM, senza gravare il debito pubblico. Con questa proposta, se fosse stata seguita, le cose sarebbero andate meglio.
Così oggi, siamo di fronte ad una realtà che è caratterizzata dalla stagnazione, dal rischio di deflazione, dalla continuazione dei grandi debiti pubblici e privati . Per affrontare questa realtà abbiamo bisogno. In primo luogo, una politica coraggiosa della BCE, di QE. Le proposte di Draghi sono per noi in una direzione positiva, ma servono interventi molto più radicali per affrontare il problema. In secondo luogo, abbiamo bisogno di iniziative di sviluppo a livello comunitario per affrontare la recessione, espandendo il ruolo della Banca Europea per gli Investimenti. In terzo luogo, dobbiamo risolvere – dovevamo averlo risolto ieri, anni fa, quando iniziò la crisi – il problema del debito.