Un probabile passo avanti nella lotta alla corruzione

per Vincenzo Musacchio
Fonte: Affari Italiani
Url fonte: http://www.affaritaliani.it/cronache/passo-avanti-nella-lotta-alla-corruzione-il-ddl-bonafede-ai-raggi-x-558597.html

di Vincenzo Musacchio – 6 settembre 2018

Se il disegno di legge Bonafede supererà indenne i necessari passaggi parlamentari e se arriveranno le norme sulla prescrizione e sulla certezza della pena, pur essendo prematuro un commento dettagliato, a impatto, mi pare una legge accettabile. Personalmente avrei inserito misure più drastiche, ma in ogni caso è un segnale di cambiamento, il salto di qualità tra queste norme, attese da decenni dagli italiani onesti e dai magistrati in prima linea contro le mafie e la corruzione, e quelle dei governi precedenti, tutti sempre molto attenti a non infastidire troppo corrotti e corruttori. Non mi piace la clausola di non punibilità di chi prima di essere indagato entro tre mesi dalla commissione del fatto, lo denuncia spontaneamente e fornisce indicazioni utili per assicurare la prova del reato e individuare gli altri responsabili: la norma potrebbe essere incostituzionale per contrasto con l’art. 112 della nostra Carta Costituzionale. Al posto di una simile ipotesi avrei introdotto esteso l’istituto del collaboratore di giustizia in materia di criminalità organizzata che decidendo di rilasciare confessioni e dichiarazioni alle autorità inquirenti permette alle medesime di prendere misure adeguate a combattere e addirittura debellare le stesse organizzazioni in cambio il “pentito” ottiene delle riduzioni di pena e protezione da parte dello Stato.

Condivido la figura dell’agente sotto copertura se esso è il soggetto che, per motivi d’indagine partecipa all’attività criminosa altrui al fine di farla fallire e farne arrestare gli autori, di conseguenza, controlla e osserva la condotta criminosa altrui, senza poter dare esecuzione al reato. Non comprendo perché non dovrebbe essere usato contro i corrotti. Condivido anche il cd. Daspo è una di quelle misure che da decenni propongo e che certamente scoraggia la corruzione ed evita che i corrotti possano ritornare nel circuito della legalità. Se non ci saranno cambiamenti in corso d’opera avremo una disciplina con una legislazione più efficace e più adeguata al livello di corruzione che contraddistingue il nostro Paese. Penso che per contrastare efficacemente i reati di corruzione sia necessario avere molti strumenti a disposizione.

La corruzione è un delitto non solo degli imprenditori ma è utilizzata soprattutto dalle mafie per cui il fatto che sia l’interdizione e sia l’incapacità di contrattare nella pubblica amministrazione sia prevista in modo perpetuo, significa che si vuole impedire che chi è stato corrotto, ed è stato condannato a distanza di anni rientri in quello stesso cerchio magico che aveva determinato il suo arricchimento. In tal modo si evita che determinati fenomeni criminosi si perpetuino. Non dobbiamo dimenticarci che nel nostro Paese abbiamo avuto esempi d’imprenditori condannati per mafia e corruzione che a distanza di anni sono tornati sul mercato e hanno ripreso a operare con le stesse modalità che avevano determinato la loro condanna. Ben vengano quindi misure notevoli per impedire che la corruzione continui a incancrenire i nostri sistemi: una sanzione di questo tipo è una sanzione forte che se applicata in concreto sarà efficace. Occorrerà procedere con speditezza riformando anche il “sistema giustizia” che a oggi è la più pesante delle palle al piede che questo sventurato Paese si trascina.

(Vincenzo Musacchio – Giurista)

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