De Masi: «Grillo/Conte? hanno tutti e due le loro ragioni».

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Elisa Calessi

Professor De Masi, secondo lei come va fa finire? Giuseppe Conte lascia o trova un accordo con Beppe Grillo?

 «Credo che in questo momento sia quasi impossibile fare una previsione. Di sicuro Conte è molto ferito dal modo con cui Grillo ha trattato la faccenda: l’ha ridicolizzato e Conte è un professore universitario, ha un suo aplomb».

BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIROBEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO

Perché lo ha trattato così? Gli è scappata la frizione o era una scelta deliberata?

«Grillo ci tiene realmente a mantenere in mano il timone del Movimento. Si è visto sottratto della funzione di Garante, la funzione massima che c’era, e ha reagito. Hanno tutti e due le loro ragioni».

giuseppe conte 2GIUSEPPE CONTE 2

È uno scontro di potere o tra diverse visioni politiche?

«Le visioni comportano potere. Tra due visioni vince la più potente. La politica è il campo del potere».

Domenico De Masi, sociologo e professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università La Sapienza di Roma, conosce molto bene i Cinquestelle. È considerato uno degli intellettuali più vicini al loro mondo.

Lei ha incontrato più volte Grillo. Che impressione le ha fatto?

«È una persona intelligente. È l’uomo che insieme a Casaleggio ha creato un Movimento che in 8 anni è riuscito a rappresentare un italiano su tre. Uno che ha creato un movimento e lo sente suo, come un padre col figlio. Così come Gianni Agnelli sentiva sua la Fiat».

 Ha sbagliato Conte a non tenerne conto nel nuovo Statuto?

grillo conteGRILLO CONTE

«Conte non lo conosco. Ma pensavo avesse una tattica diversa, che lavorasse di più ai fianchi. Sappiamo che riesce a mettere insieme persone diverse, a creare accordi più che disaccordi. Lo ha fatto nel primo e poi nel secondo governo da lui guidati.

BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIOBEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO

Pensavo si sarebbe adoperato a mettere insieme le varie anime del Movimento: quella governativa, quella movimentista e quella digitale di Casaleggio. Invece è stato molto netto nel chiudere i rapporti con Davide Casaleggio e Di Battista. Pensavo fosse più temporeggiatore».

Però era stato Grillo a sceglierlo. È un Crono che mangiai suoi figli?

«Per una decina di anni ho studiato più di 400 gruppi creativi: redazioni, laboratori, troupe. Una costante che mi ha sempre stupito è che i creatori dei gruppi, siano movimenti, partiti o club, a un certo punto è come se prendessero le distanze e facessero di tutto per ammazzarli».

conte grilloCONTE GRILLO

Come mai?

 «La spiegazione è più psicanalitica che sociologica. È come se, arrivati all’apice e temendo il declino, si preferisse che la propria creatura morisse. Accadde una cosa simile con il settimanale Il Mondo di Mario Pannunzio. Ebbe un successo enorme. A un certo punto uscì un numero in cui Pannunzio annunciò che sarebbe stato l’ultimo. E non ne uscirono più. Mi sono capitati molti casi in cui il fondatore ha chiuso l’esperienza o ha creato i presupposti perché finisse».

conte casalinoCONTE CASALINO

Nel momento in cui il Movimento doveva trasformarsi in qualcosa di più strutturato, rischia di esplodere. È destinato a non cambiare mai?

«Sì. E anche questo è stato studiato. Un grande sociologo della politica italiana, Robert Michels, teorizzò che tutti i partiti sono nati come movimenti, ma non tutti i movimenti si trasformano in partito. Alcuni ci riescono, altri no. Alle Sardine non è riuscito. È riuscito ad Amedeo Bordiga con il Pci e a don Luigi Sturzo con la Dc».

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