A proposito di Cuba

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Angelica Lubrano
Fonte: facebook

di Angelica Lubrano 18 dicembre 2014

Di attualità la questione cubana, con l’avvio della fine dell’embargo, il bloqueo, e l’apertura del dialogo fra OBAMA e CASTRO, grazie anche all’intercessione di PAPA FRANCESCO: L’evento segna il definitivo superamento del cosìddetto e erroneamente definito SECOLO BREVE

 Viaggio a Cuba 23 agosto  – 12 settembre 2008

 Due viaggi diversi:

 uno da turista, come i 110.000 italiani che ogni anno scelgono le spiagge cubane per le proprie vacanze  e uno da brigatista, da componente cioè di una microbrigata, una delegazione di 13 persone ospiti dell’ICAP, l’Associazione Cubana per l’Amicizia fra i popoli;  uno all’interno di un circuito più propriamente turistico fatto di paesaggi  indimenticabili, di colori, di sapori, di suoni inconfondibili e uno nelle realtà vitali del Paese: Università, fabbriche, istituzioni sociali economiche e politiche.

Nel primo ho potuto apprezzare i begli alberghi, l’allegria delle “case della Trova”, l’ospitalità degli operatori  turistici cubani, il barocco spagnolo delle chiese e lo stile coloniale delle piazze e dei palazzi , a la Havana, a Trinidad, a Remedios, a Camaguey, a Santiago di Cuba.

Anche i racconti suggestivi  sulla “santeria cubana” nella Iglesias  e nel Museo municipal di Regla hanno suscitato molto interesse ….

E poi la fiaba dei paesi dei balocchi: i villaggi turistici di Cayo S. Maria e di Playa Turquesa. Spiagge mozzafiato, fiori, giardini, piscine, fontane, cibi e bevande per i palati più esigenti,  cocktail e musica, numeri di cabaret, scintillio ipnotico di luci, di colori, di balli frenetici…

Ma l’altro viaggio mi è sembrato più vero, più autentico. Ho conosciuto l’amor di patria, l’orgoglio di un popolo prostrato ma non piegato, la dignità di un paese messo in ginocchio da un lungo embargo in vigore ormai da 46 anni – Le perdite causate a Cuba dall’embargo Usa, imposto unilateralmente da Washington nel 1962, assommano a 93 miliardi di dollari. Così risulta da un rapporto del governo cubano presentato al Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon,  il quale lo presenterà per la sua approvazione all’Assemblea Generale il prossimo 29 ottobre.

L’anno scorso, alla votazione dell’assemblea dell’Onu, 184 paesi dei 192 membri hanno votato a favore della rimozione dell’embargo, ha ricordato Perez Roque, ministro degli Esteri. Molte  sono state le difficoltà che Cuba ha dovuto affrontare e superare: tentativi insurrezionali e terroristici falliti da parte dei fuorusciti cubani in USA (che hanno visto anche una vittima italiana innocente, Fabio Di Celmo da Cogoleto) , il colpo mortale del periodo especial seguito alla caduta dell’URSS e ora l’accanirsi della natura con due uragani catastrofici nel  giro di poco tempo. Fidel ha paragonato l’evento alla bomba di Hiroshima.

La capacità organizzativa e il profondo amore e rispetto per la vita umana hanno  impedito un bilancio di vite umane tragico come quello ad Haiti (500/600 vittime) limitando a 4 i morti, ma i danni causati ammontano ad almeno cinque miliardi di dollari con 444.000 case danneggiate e oltre 63.000 totalmente distrutte. Almeno 200mila cubani sono rimasti senza tetto. Devastate le piantagioni di platano, di zucchero e di agrumi: perdute oltre 4.000 tonnellate di alimenti solo nella zona di Santa Clara e almeno 1.300 nella provincia di Pinar del Rio e nel comune speciale della Isla de la Juventud.

Con l’obiettivo quindi di aumentare la produzione alimentare (e ridurre le importazioni – che costano comunque a Cuba circa due miliardi di dollari l’anno) verranno distribuite  terre statali incolte in usufrutto ai contadini che ne facciano richiesta. Il governo del presidente Raul Castro prevede di consegnare per 10 anni, prorogabili per un periodo equivalente, fino ad un massimo di 13,42 ettari di terra a ‘campesinos’ che ne sono privi; chi già ne possiede potrà accumularne in totale 40,26 ettari.

 Ma Cuba ha bisogno della solidarietà internazionale e le prime voci amiche si sono fatte sentire.

Oltre alla pronta risposta dell’amico Chavez, che si è impegnato a sollevare la questione cubana nel proprio tour nei continenti europei e asiatici, si è sentita la voce del  presidente russo Dmitri Medvedev che ha ordinato di portare a Cuba aiuti urgenti, mobilitando allo scopo il ministro della protezione civile Serghei Shoigu.

La Commissione Ue riapre il dialogo politico con Cuba e invia due aerei con aiuti per il pronto intervento. Il portavoce del commissario Ue alla cooperazione e agli aiuti umanitari, Louis Michel, sarà  in visita a Cuba dal 22 al 25 ottobre.

  All’indomani del disastro la Conferenza episcopale cubana ha reso noto un messaggio, firmato dall’arcivescovo di Santiago di Cuba, mons. Dionisio Guillermo Garcìa Ibànez, in cui ringrazia tutte le persone di buona volontà che hanno dato esempio di generosità accogliendo gli sfollati e inviando aiuti, anche il Papa si è associato alla richiesta di solidarietà e alla eliminazione dell’embargo.

Cuba però ha respinto con sdegno quelle espressioni di solidarietà condizionata, come quella degli USA che avevano appunto condizionato gli aiuti alla presenza di un’èquipe di esperti statunitensi.

Voglio chiudere con l’appello gentile di Renè Gonzales Sehwerert, uno dei cinque prigionieri dal carcere di Mc Kean, Pennsylvania USA in una lettera a sua figlia Ivette. E’ un appello rivolto a tutti i popoli del mondo:

“….e al pueblo de los Estados Unidos, que es un pueblo noble y de buenos sentimientos como todos los pueblos. Uno nunca debe odiar a un pueblo y el de este paìs ha escrito tambièn pagina hermosas en la ciencias, la cultura y la historia, y algunos de sus hijos han dado la vida por Cuba.”

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