da www.comedonchisciotte.org di Pepe Escobar 02 giugno 2014
“Credo nell’eccezionalismo americano con ogni fibra del mio essere.” Sentito direttamente dalla bocca del leone, il Presidente USA – Barack Obama.
Nel frattempo la nuova strategia “Take it to the Morgue – Quietly” già funziona bene a Donetsk, con quelli che hanno rovesciato il regime di Kiev – e con il pieno appoggio di Washington – negando, nello stile del Pentagono, che siano stati uccisi dei civili nell’operazione “anti-terrorismo” in corso. I Civili di Donetsk sono i nuovi obiettivi di moda, come lo era di moda, fino a poco tempo, sparare sui matrimoni pashtun nelle zone tribali del Pakistan.
Il resto sono dettagli: dettagli mortali, come l’essere “al centro” della eccezionale visione del mondo dei militari USA – come il fatto che il Pentagono si riserva “il potere di lanciare attacchi unilaterali se gli interessi dell’America sembrano subire una minaccia diretta” – come le otto/nove guerre per procura che vanno avanti senza che se ne veda la fine – ma l’ammissione più sorprendente è che il “fulcro” della politica estera USA d’ora in poi sarà “frenare l’aggressione” di Russia e Cina.
Così, forse seguendo solo la puzza di Al-Qaeda, si è entrati in un gioco da bambini senza capo né coda; ora però sono entrati in gioco anche gli adulti : il drago e l’orso.
Ma Obama resta ancora prigioniero inerme del regime di “guerra al terrore”, quello che vive nella logica di Dick Cheney, quello che enfatizza “la capacità dei terroristi di fare del male”.
Ma ora il modus operandi è più delicato : lo chiamano la dottrina del Take It to the Morgue –Quietly. La dottrina del “Accompagnali all’obitorio – Piano Piano” sarà seguita nel rinnovato “appoggio” per i “combattenti moderati” dell’opposizione siriana, che continueranno a distruggere Giordania, Libano, Turchia e Iraq. Leslie Gelb , ex presidente dell’ultra-organizzazione Council on Foreign Relations, crede che l’amministrazione Obama potrebbe aver finalmente capito che la vera lotta è contro i jihadisti di Jabhat al-Nusra e contro lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante ( ISIL ) e non contro Bashar Assad, ma questo resta ancora da vedere.
Nel frattempo la nuova strategia “Take it to the Morgue – Quietly” già funziona bene a Donetsk, con quelli che hanno rovesciato il regime di Kiev – e con il pieno appoggio di Washington – negando, nello stile del Pentagono, che siano stati uccisi dei civili nell’operazione “anti-terrorismo” in corso. I Civili di Donetsk sono i nuovi obiettivi di moda, come lo era di moda, fino a poco tempo, sparare sui matrimoni pashtun nelle zone tribali del Pakistan.
Tutto sulla dottrina : “Take It to the morgue – quietly”
Obama vuole che il Congresso approvi un nuovo “Fondo Comune contro il Terrorismo”, 5 miliardi di dollari, che si traduce nel progetto Take it to the Morgue, Quietly – riempiendolo con i soldi dei contribuenti – da applicare in Yemen, Somalia, Libia, Mali e in altre latitudini del pianeta non ancora specificate, a seconda delle opportunità create da AFRICOM.
Obama vuole “mobilitare alleati e partner per intraprendere un’azione collettiva“, qualcosa come la “coalizione dei volenterosi” che fu il marchio dell’epoca del regime di Dick Cheney. “Ma allargata da altri “strumenti di azione che “may-potrebbero” includere diplomazia e sviluppo – la parola chiave è “may” – . Ma servirà davvero per raffreddare “sanzioni e isolamento “, come hanno già fatto con l’ Iran, con la Siria e ora con la Russia?
Ci sarà anche un “appello al diritto internazionale, e, se giusto, necessario ed efficace, seguirà una azione militare multilaterale “. Traduzione: “Il diritto internazionale ” sarà palesemente schernito (come nei casi delle beffe della “responsabilità nel proteggere” – R2P ) e poi, se non dovesse bastare, allora si giocherà una carta di una guerra “giusta” – e la metterà sul tavolo una coalizione, nello stile dei volenterosi -.
L’ intero pianeta dovrebbe accettare queste proposte, perché, dopo tutto, questa amministrazione sarà “trasparente sia nel merito delle nostre azioni che nel modo in cui saranno attuate, sia se si tratti di attacchi di droni sia che si tratti di programmi di addestramento per gli alleati.”
Naturalmente, non bisogna mai dimenticare che gli “USA dovrebbero dare l’esempio” e non fregarsene di “sviluppare la pace e la prosperità in tutto il mondo”. Allora zitti tutti, e niente domande sull’impiccio dei droni coperti dal segreto della CIA in Pakistan o dei “danni collaterali” a Donetsk.
Panico al Bilderberg
Subito dopo che Obama aveva annunciato la sua tortuosa e riciclata parabola nella guida del Pentagono, al Marriott di Copenaghen si sono riuniti i Padroni dell’Universo nella loro segretissima conferenza annuale. Bilderberg è essenzialmente l’eccezionalismo atlantista in azione . Ecco una deliziosa valutazione dei primi atti.
E che delizia la lista degli ospiti del Bilderberg – da Breedlove ( il Generale Capo del Comando delle forze USA in Europa EUCOM), a Lagarde e la NATO, al “Cane da Guerra” Rasmussen, a Petraeus, a Kissinger e Zoellick, tutto il Gotha del sistema bancario occidentale, oltre ai soliti sospetti dei media da The Economist al Financial Times , da Eric Schmidt di Google, al Principe delle Tenebre Richard Perle, e anche – molto intrigante – per la prima volta , uno dei più importanti funzionari cinesi.
Liu He – Vice Direttore della Commissione per lo Sviluppo e le Riforme, una vera eminenza grigia che si muove dietro la complessa rete delle commissioni e responsabili politici di Pechino incaricati per l’attuazione di una ambiziosa, enorme riforma economica. E allora chissà se Liu He sarà invitato da Bilderberg, perché sembrava un personaggio seducente, o se forse sarà stata proprio Pechino, che è riuscita ad infiltrarlo nel Gruppo Bilderberg, grazie ai suoi tanti contatti atlantici?
I «padroni dell’universo» comunque, hanno paura. Ci sono due temi principali interconnessi tra di loro in discussione a Copenaghen, entrambi vertono sul Presidente russo Vladimir Putin: lo scontro tra Russia e NATO in Ucraina, e la pressione dei BRICS per costruire un ordine mondiale multipolare.
Il Bilderberg è arrivato subito dopo il forum di San Pietroburgo, che ha consolidato l’alleanza Russia-Cina, e proprio appena è stato ufficialmente deposto l’uovo dell’Unione Economica Eurasiatica, a Astana. Dopo che è cominciata l’inevitabile marcia verso un sistema multipolare, che porta alla progressiva elusione del dollaro, e di conseguenza, all’indebolimento dell’asse NATO-Paesi Atlantici. La lista degli ospiti Bilderberg è eminentemente un affare NATO.
Quindi immaginiamo una serie di incontri che parlino, ad esempio, di come la Bank of China e la VTB – per importanza la seconda banca russa – ora facciano affari in yuan o rubli e di come abbiano istituito una commissione bilaterale di investimento. Per non parlare di come i BRICS e i 115-paesi del Movimento dei non allineati (NAM ) stiano sviluppando delle partnership strategiche senza esclusioni, che permetteranno essenzialmente di commerciare nelle loro monete, senza dover ricorrere al dollaro USA.
Poi c’è la rivolta di massa contro la UE che si è materializzata dopo le elezioni del Parlamento Europeo di domenica scorsa. Con molte sfumature di grigio, questa è una rivolta anti-eccezionalista che minaccia un nuovo asse strategico della Bilderberg, che si realizzerebbe con la creazione della enorme zona di libero scambio USA-Europa, con la firma sotto un accordo, negoziato in segreto, sul libero commercio transatlantico e sul partenernariato di Investimenti (TTIP), il tutto ampiamente osteggiato dal cittadino medio europeo.
Non è un caso che il negoziatore principale, sia per il TTIP , sia per la TTP Trans-Pacific Partnership – che mira a emarginare la Cina in Asia – sia Michael Froman, il campione degli eccezionalisti di Wall Street, Rappresentante Commerciale dell’amministrazione Obama.
Nel frattempo a Shangri-La …
E poi, sta arrivando il Dialogo di Shangri-La a Singapore, che ho descritto l’anno scorso come un universo militare popolato da stelle come Spielbergs e Clooneys, che si ritrovano tutti insieme in una stanza da Guerre stellari (la sala da Ballo del the Shangri-La Hotel). Questo è eccezionalismo marinato in spezie asiatiche.
E ancora una volta è la Cina a attirare l’attenzione, mandando la formidabile Fu Ying, alias la Signora di Ferro, che è attuamente Capo del Comitato degli Affari Esteri al Congresso Nazionale del Popolo. E’ impressionante, quando negozia non fa prigionieri e sarà affascinante vederla scontrare direttamente con l’ospite d’onore di quest’anno allo Shangri-La, il Primo Ministro giapponese-militarista e protetto dagli americani, Shinzo Abe.
Traduzione: sia a Copenhagen che Singapore, Pechino siede sempre a un posto privilegiato al tavolo della corrente unipolare dell’ ordine eccezionalista. Eppure mira, sicuro di sé, non solo a godersi il banchetto, ma manche a minarlo, a poco a poco, dal di dentro. Il popolo degli eccezionalisti è abbastanza intelligente da riconoscere l’evoluzione dell’alleanza Russia-Cina e la spinta verso un ordine alternativo che sta lentamente dissolvendo il suo coraggioso, vecchio sogno mondiale. Non c’è da stupirsi che questo popolo eccezionalista sia tanto spaventato.
Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Nimble Books , 2009). Indirizzo e.mail: pepeasia@yahoo.com