Fonte: ADN Cronos
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Prima l’appello al presidente russo: “Vladimir, fermati”. Poi l’avvertimento: “Ho una mia deadline”

Donald Trump rivolge un appello a Vladimir Putin, fissa una scadenza più o meno chiara per la Russia e avverte ancora una volta l’Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti, a poche ore dalla partenza per Roma dove parteciperà ai funerali di Papa Francesco, alza la voce dopo l’attacco che ha colpito Kiev: missili russi sulla capitale ucraina, almeno 10 morti e 90 feriti.
L’appello a Putin
“Non sono contento. Missili mentre parliamo di pace”, dice Trump nello Studio Ovale. Il tono è diverso rispetto al post che il presidente pubblica qualche ora prima su Truth: “Vladimir fermati! Cinquemila soldati a settimana stanno morendo, chiudiamo questo accordo di pace”.
Dall’appello via social, si passa a parole più nette quando bisogna rispondere alle domande dei giornalisti. Non mancano critiche indirette al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ‘reo’ di fare muro sulla Crimea.
“L’Ucraina ha perso molti. La Crimea è stata persa 11 anni fa, c’era il presidente Obama e io non c’entro. E’ stata persa senza combattere, è stata presa una decisione senza sparare nemmeno un colpo: l’hanno ceduta e ora dicono ‘ridatecela’? La vedo dura…”, dice Trump, lasciando intendere che Kiev debba accettare sacrifici territoriali. La posizione, ovviamente, viene apprezzata dal Cremlino: “Tutto questo è del tutto coerente con la nostra comprensione e con quanto affermiamo da tempo”, dice il portavoce di Putin, Dmitry Peskov.