America: spunti di lettura

per Emanuele Cherchi
Autore originale del testo: Emanuele Cherchi

AMERICA – DI FRANZ KAFKA

Considerato il romanzo più positivo di Franz Kafka e di certo il più attuale: racconta di un giovane costretto a migrare dall’Europa in America dov’è costretto a cercare un lavoro. É considerato il più positivo perché ogni volta che cade il protagonista (Karl Rossmann) si rialza e cerca un nuovo impiego anticipando di quasi cent’anni il tema della precarietà. Non racconterò qui la trama ma faccio presente che il romanzo è composto dalla parte iniziale e da dei frammenti perché, come sapete, Kafka non ha mai portato a conclusione uno dei romanzi iniziati (gli altri due sono “Il castello” che è più lungo di “America” ma a cui manca la seconda parte con il finale e “Il processo” a cui manca la parte centrale ma di cui abbiamo il finale).

Prima ho detto che il protagonista sembra più positivo dei suoi fratelli delle altre opere di Kafka, in realtà non sappiamo cosa sarebbe successo se l’autore avesse terminato i suoi romanzi. Karl si rialza sempre ma lo stesso mi sembra facessero i protagonisti degli altri due romanzi che però sentono di più la vicinanza della sconfitta che per il personaggi principale del “Processo” avviene realmente (è infatti condannato a morte) e che nel “Castello” si può presumere visto che K. si addormenta quando incontra l’unico funzionario che può aiutarlo. Comunque, nei suoi tre romanzi Kafka parla di tre mostri con qui deve combattere l’uomo moderno e che costringono le persone a fare una vita grama: la burocrazia (nel “Castello”) dove il protagonista sa di avere dei diritti ma non riesce a vincere la macchina amministrativa di quella strana terra dov’è arrivato da straniero chiamato per un lavoro che non gli vogliono più far fare; la giustizia (nel “Processo”) che sembra quella dell’Unione Sovietica staliniana in cui l’inquisito è innocente ma morirà senza conoscere il reato che gli imputano; e infine il capitalismo che costringe le persone a mettere da parte i sogni per lavorare e chi lavora ha più prestigio di chi non lavora e entra in un percorso in cui deve tentare di far progredire il suo rango e non farsi licenziare.

É chiaro che se avere un lavoro è motivo di prestigio e anche vero che bisogna subire in silenzio e non offendere nessuno dei capetti che si hanno sopra di sé i quali non aspettano altro che vendicarsi in nome di un senso di autorità che si deve rispettare. Interessante è notare che le donne in Kafka sono presenti come personaggi che aiutano il protagonista ma non riescono a salvarlo per colpa non loro ma sua. In “America” la capo cuoca da un appuntamento a Karl a cui lui non si presenta. Nel “Processo” K. tenta di farsi aiutare addirittura dall’amante del giudice ma sappiamo dal finale che ciò è inutile.

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