ASPETTANDO L’AGENZIA DELLE ENTRATE

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: FILOTEO NICOLINI

                                   ASPETTANDO L’AGENZIA DELLE ENTRATE

  Parlo della vaccinazione obbligatoria per il Covid-19. Nel Mare magnum della dissidenza sanitaria ci sono anche io. Sono convinto che siamo tante individualità e che ogni presa di coscienza è unica e personale.

Mi sono interrogato più volte sul sistema della medicina e della prevenzione per intravedere un approccio diverso, l’importanza di modificare gli stili di vita e di alimentazione, di denunciare le varie forme di inquinamento. Ho letto autorevoli ricerche che segnalano i vari difetti di una vaccinazione compulsiva di massa, dall’evidente carattere sperimentale, dalle inquietanti prospettive per dosi ripetute a distanza in un continuo rincorrere varianti e nuovi virus nati chissà dove.

C’è innegabilmente una minoranza di persone che si interroga come me, oggi più che mai, sul sistema di salute. Esse lo vedono come una vasta organizzazione che coinvolge vari aspetti della società, e ne mettono in luce l’ideologia, la simbologia, l’ipertrofia degli interventi e i dubbi inquietanti sull’industria dei farmaci. Questa minoranza è cresciuta nonostante gli anatemi, le scomuniche, le caricature a cui viene soggetta. E’ una minoranza che pensa e sente, ma sono inascoltate le sue voci. È un dissenso informato.

Appare quell’altra faccia della società che pensa, ricerca, confronta dati, esprime dubbi motivati e invoca precauzione. Ci si chiede anche perchè siano state oscurate e minimizzate le esperienze di cura domiciliare dei contagiati, che hanno spesso evitato complicazioni ed affollamenti di strutture sanitarie laddove applicate con tempestività e farmaci convenzionali.

 

Quello che ci caratterizza come esseri umani è osservare e pensare. Nel concretarsi di una conoscenza il pensare ha certamente la parte principale mentre l’osservazione cronologicamente precede il pensiero. Per mezzo di essa abbiamo le informazioni rilevanti, i dati, gli studi. Se l’osservazione viene ostacolata, guidata, filtrata, se in una parola vengono diffuse solo certe notizie e non altre, e si tace censurando studi ed approcci diversi, abbiamo diritto di sollevare dubbi proprio perché è il nostro pensare che ne viene impedito, ovvero la nostra libertà.

Quindi, poter osservare per poter pensare è il campo di battaglia metaforico sul quale scendo per ricondurre l’incubo kafkiano in cui ci troviamo alla comprensione, praticando la paziente ricerca della verità. Nella scienza non ci sono depositari di verità, e chi lo afferma nega l’essenza propria della scienza, che è fondata sul dubbio e si nutre col confronto tra idee approcci e risultati diversi. La vera scienza si fa con onestà ed integrità, senza omissioni e senza confondere le persone.

Sappiamo abbastanza dal punto di vista clinico per potere valutare i vaccini in base ai costi e i benefici? Sono i vaccini dei prodotti assolutamente sperimentali o no? In qualche modo sui benefici si stanno chiarendo le idee, non altrettanto sui rischi, perchè la farmacovigilanza passiva non dice molto. Chi è che valuta e come ogni sospetto di reazione avversa? Questo va detto qui facendo eco a voci autorevoli di addetti ai lavori.

Altre impressioni che registro. L’approccio alla patologia del SARS Covid-19 non è stato sistemico ed integrale ma seguendo protocolli decisi lontano dalla viva esperienza dei medici di base che hanno contatto con i pazienti. E’ rimasta inoltre l’impressione di un virus altamente contagioso e con letalità moderata e limitata. Certamente è stata una patologia con vittime, ma ha avuto una risonanza esagerata e martellante, mentre altre note cause di mortalità non suscitano allarmi né attenzioni equivalenti. Solo la TBC ha 1,5 milioni di morti all’anno, 8 milioni muoiono per cause riconducibili all’inquinamento ambientale, oltre ai decessi per Iatrogenesi non contabilizzabili facilmente, e per finire le influenze falciano 650 mila vite nel mondo. Non c’è l’allarme adeguato per la qualità dell’aria nelle città, ma tutti ricordiamo il diffuso terrore che ha prodotto stress e depotenziato le risposte immunitarie. È un quadro sconcertante.

Affronto ora aspetti generali della spinosa questione. Dopo il sorgere e il consolidarsi dell’epoca della scienza, ora siamo in piena era tecnologica. La nota di quest’epoca è orgoglio misto a certa arroganza riguardi i risultati della tecnologia e il modo di pensare scientifico materiale.

Pure, ci troviamo di fronte a un gioco sulle condizioni umane e c’è necessità del consenso umano.

Si tratta del consenso di chi si sforza di comprendere come stanno le cose. L’era attuale ci indica infatti che non siamo più vittime innocenti e inconsapevoli ma possiamo scegliere se farci domande e cercare risposte, o affidarci a ricette già confezionate e rassicuranti.

Viviamo in una società in cui l’artificiale ha ormai superato la dimensione naturale. Viviamo, ci circondiamo e ci “ curiamo” con artefatti. Nel XX secolo l’Umanità cominciò ad unirsi con le macchine. Persone vicine a noi hanno già pacemaker, sono in dialisi, usano protesi ed apparecchi acustici. Molte altre “fusioni” sono in gestazione. E’ di ieri la notizia che in Cina puntano sulla “tata robot” che si prenderà cura degli embrioni negli uteri artificiali! La medicina di punta, valendosi di questi strabilianti successi, offre una tecnologia del sensazionale per le continue riparazioni a cui il corpo fisico è soggetto.

Tanti ambiti della nostra esistenza vengono modellati secondo le scienze applicate. La tecnologia ha esplorato sempre di più degli aspetti che bisogna chiamare a buon diritto infra-sensibili. La scienza contemporanea non è affatto preoccupata dell’aspetto qualitativo sopra-sensibile, ma è discesa nell’infra- sensibile, che è anche quella dell’invisibile e impercettibile ai nostri sensi. L’infra sensibile è diventato “accessibile” con l’aiuto di strumenti d’analisi e registrazione estremamente spinti. Vi sono almeno tre ambiti dell’ordine infra-naturale: l’elettromagnetismo, l’energia nucleare e da alcuni decenni il campo delle nanotecnologie, particolarmente della microbiologia.

Siamo nei tre casi al di sotto della soglia della percezione sensoriale. Posso accettare la direzione della medicina tecnologica così com’è o devo pormi delle domande? Posso accettarla cum grano salis caso per caso e aprendo metaforicamente gli occhi. Questi vaccini al momento sono delle vere e proprie terapie di intervento genico, per cui non c’è il virus attenuato come nei vaccini standard ma vi sono delle nano particelle dette liposomi riempiti di RNA. Danno quindi alle cellule delle istruzioni geniche. In nano tecnologia questa procedura è già nota col nome di cavallo di Troia, nel senso che così facendo si forzano le difese cellulari. Se si fosse dato RNA direttamente le cellule lo avrebbero respinto, ma in questo modo si aggira l’ostacolo ed entra in circolazione del materiale genetico “nuovo” che vagamente assomiglia a quello dei nostri genitori. L’unico dettaglio, per usare un eufemismo, è che interagisce con l’organismo in un modo di cui non sappiamo nulla. Le Case farmaceutiche non informano perchè i dati sono secretati per via dei brevetti.

Non darò il mio consenso all’obbligo per quanto detto.

Si ripropone sempre alla nostra coscienza il duplice aspetto del dilemma, se cioè nella concezione del mondo che la Scienza e la Medicina ci presentano si stia descrivendo il vivente come un agglomerato meccanico di singole cose, o si stia in aggiunta considerando realmente il vivente come un meccanismo. Diciamo che sono due diverse sfumature di materialismo da cogliere attentamente.

Nel primo caso, siamo solo incapaci di conoscere la vita alla sua radice, nel secondo si tratta di un dogma che uccide la vita stessa alle radici.

Non importa il modo in cui la scienza pretenda interpretare la mia coscienza bensì come io viva e costruisca la mia vita seguendo la mia coscienza ora dopo ora.

FILOTEO NICOLINI

Dal mio ritorno in Italia nel 2014 non ho mai fatto uso della vaccinazione anti influenzale preferendo rafforzare le difese immunitarie e mantenere uno stile di vita sano, pur avendo nel passato fatto il vaccino per la febbre gialla che si somministra in dose unica e valida per tutta la vita, oltre le vaccinazioni infantili che si contavano sulle dita di una sola mano.

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