Barbara Spinelli: sui pericoli dell’accordo UE-Libia

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Barbara Spinelli
Url fonte: http://barbara-spinelli.it/2017/02/03/interrogazione-scritta-sui-pericoli-dellaccordo-ue-libia/

di Barbra Spinelli – Bruxelles, 3 febbraio 2017

Barbara Spinelli ha redatto un’interrogazione scritta all’Alto rappresentante e vicepresidente della Commissione Federica Mogherini per chiedere conto dei piani della Commissione sulla cooperaziono con la Libia in materia di migrazione. Il testo dell’interrogazione – diffuso nel Parlamento europeo lo scorso 27 gennaio, alla luce del rapporto della Missione di supporto dell’ONU in Libia (UNSMIL) e dell’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani (OHCHR) – è stato co-firmato ad oggi da quarantuno eurodeputati di vari gruppi politici (PPE, ALDE, Verdi, S&D, EFDD, GUE/NGL) e verrà depositato a breve presso lo stesso Parlamento.

Secondo un rapporto dell’UNSMIL e dell’OHCHR del 13 dicembre 2016, il crollo del sistema giudiziario in Libia ha portato a uno stato di impunità in cui gruppi armati, bande criminali, trafficanti e persino pubblici ufficiali controllano nel modo più illegale il flusso di migranti e richiedenti asilo nel Paese. I migranti sono trattenuti arbitrariamente in centri di detenzione gestiti per lo più dal Dipartimento per la lotta alle Migrazioni Illegali (DCIM), sottoposti a tortura e altri maltrattamenti da parte delle guardie. Le condizioni di detenzione sono degradanti e inumane: i migranti sono sottoposti a detenzione illegale, tortura, uccisione, sfruttamento sessuale e altre violazioni dei diritti umani. L’UNSMIL ha raccolto informazioni attendibili secondo cui membri delle istituzioni statali e funzionari locali hanno preso parte al processo di tratta, allo sfruttamento e alle violenze perpetrate ai danni dei rifugiati.
Alla luce di quanto esposto, in base a quali criteri la Commissione intende cooperare con la Libia, sapendo che secondo le Nazioni Unite non è un Paese sicuro?
L’esternalizzazione delle operazioni di ricerca e soccorso in mare può equivalere a un refoulement de facto?
Qual è la base sostenibile per considerare opportuna la conclusione di un accordo con questo Paese terzo, che non ha ancora una struttura statale stabile e non ha nemmeno firmato la Convenzione di Ginevra sui rifugiati?

Barbara Spinelli (GUE/NGL)
Stefan Eck (GUE/NGL)
Martina Anderson (GUE/NGL)
Dennis de Jong (GUE/NGL)
Neoklis Sylikiotis (GUE/NGL)
Petras Auštrevičius (ALDE)
Barbara Lochbihler (Verts/ALE)
Hilde Vautmans (ALDE)
Bart Staes (Verts/ALE)
Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL)
Jean Lambert (Verts/ALE)
Claudiu Ciprian Tănăsescu (S&D)
Soraya Post (S&D)
Ivan Štefanec (PPE)
Dietmar Köster (S&D)
Josu Juaristi Abaunz (GUE/NGL)
Norica Nicolai (ALDE)
Nathalie Griesbeck (ALDE)
Marietje Schaake (ALDE)
Tania González Peñas (GUE/NGL)
Liisa Jaakonsaari (S&D)
Sirpa Pietikäinen (PPE)
Julie Ward (S&D)
Sophia in ‘tVeld (ALDE)
Takis Hadjigeorgiou (GUE/NGL)
Yana Toom (ALDE)
Eva Joly (Verts/ALE)
Rina Ronja Kari (GUE/NGL)
Nessa Childers (S&D)
Valentinas Mazuronis (ALDE)
Fabio Massimo Castaldo (EFDD)
Eleonora Forenza (GUE/NGL)
Ana Gomes (S&D)
Liliana Rodrigues (S&D)
Bodil Valero (Verts/ALE)
Tanja Fajon (S&D)
Bronis Ropė (Verts/ALE)
Elly Schlein (S&D)
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL)
Philippe Lamberts (Verts/ALE)
Pascal Durand (Verts/ALE)
Gabriele Zimmer (GUE/NGL)

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