Autore originale del testo: Francesco Bonicelli Verrina
Basta un campo di colza
in questa pianura che nessuno ama
per scrostare la malinconia.
Giallo come un pomeriggio
grasso, rovesciato da un calice
colmo di follia e dimenticanza,
su una camicia buona per Pasqua.
Rasserenato come un cielo spazzato dal vento,
ubriaco di stelle, le campane, in questo deserto,
accarezzano la mia immaginazione
come mani nodose di nonna.
Ricordi di luoghi fumosi,
scalpiccìo di tacchi in danze di streghe,
mentre io vecchio e bambino
contemplo muto la preghiera dei girasoli nel buio,
campanili antichi e dorati,
nei miei vagabondaggi
fra se e ma, fra campi mai veduti.
E tu, con quegli occhi
pieni di disgrazia e atavici rancori,
mi dimentichi, fiore mai colto.


