CARICATURA E SARCASMO NELL’EVOLUZIONE I SEGNI DA COGLIERE

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: FILOTEO NICOLINI

CARICATURA E SARCASMO NELL’ EVOLUZIONE .

I SEGNI DA COGLIERE

Va detto innanzitutto che non è solo importante venire a conoscere Dio, ma soprattutto conoscere le forze dell’opposizione e le modalità di azione. Spero di contribuire con queste righe a chiarire un aspetto di Mefistofele.

Ci si può chiedere: che cosa corrisponde alla caricatura e al sarcasmo nelle Entità che intervengono nell’evoluzione terrestre e avversano la Creazione? Sono forse le qualità della freddezza, del cinismo, della caricatura? Abbiamo delle indicazioni in tal senso? Ovvero, possiamo individuare segni spirituali partendo da semplici osservazioni?

Qui dobbiamo essere cauti ma di mente aperta. Qualche idea però la abbiamo. Anche se appare sconcertante che il Diavolo possa metterci in ridicolo mentre porta avanti il suo piano.

Se cerchiamo sarcasmo e caricature, forse le troveremo all’opposto delle genuine caratteristiche umane della sincerità e trasparenza. Se è nella natura del Diavolo mantenere l’essere umano nella illusione, pure non è tipo di rinunciare a firmare a modo suo i suoi interventi nell’Evoluzione.

La elusività, il non farsi riconoscere, l’opacità sono il segno e la firma di Mefistofele, ma solo allo sguardo distratto e superficiale e sotto gli effetti degli incantesimi. I segni ci sono, per chi sa vederli.

Le cose divengono manifeste quando apprendiamo correttamente a leggere ciò che a prima vista può apparire insignificante. Solamente il puntino completa la vocale “i” sebbene quello che è sotto di esso ne costituisca la parte principale. Se ci afferriamo all’elemento materiale nell’evoluzione dell’Umanità vedremo in esso solo l’aspetto prevalente e manifesto ma non ne comprenderemo il significato completo.

Scegliamo un primo esempio che è il paradigma dell’era industriale, ovvero la macchina a vapore. Quante cose non sarebbero esistite senza essa e i suoi perfezionamenti! Che cosa rese possibile nel 1762 l’ingegno della macchina a vapore perfezionala da Watt? Essa si basa sulla possibilità di creare uno spazio privo d’aria, o comunque occupato pochissimo da essa. In altre parole, si rese possibile la creazione e l’uso del vuoto, dove l’aria veniva eliminata da certi spazi. Che cosa accade realmente quando creiamo uno spazio che contenga pochissima aria, con la finalità di porre questa invenzione al servizio dell’evoluzione dell’Umanità?

Un passo indietro. A che cosa si riferivano gli Antichi quando usavano la parola aria? La parola per designare l’elemento associato all’atto della respirazione, serviva allo stesso tempo per esprimere il rapporto col Divino, o anche la sessa Divinità. Basti pensare alle parole Brahma e Atma della antica India, al Pneuma dei Greci, allo Spiritus dei Romani. Gli Ebrei esprimevano lo stesso nella Bibbia con la narrazione del soffio immesso nell’essere umano che così diviene una anima con vita. Doveva essere introdotta spirito nell’essere appena creato perchè divenisse pienamente umano.

Poi venne l’età moderna, e si cominciò a indagare come rarefare l’aria, in opposizione simbolica a quello che il Creatore aveva disposto ed eseguito sulla Terra. Cosa ci indica quando si rende disponibile l’uso di uno spazio dal quale si è tolta l’aria? Non è evidente il segno e la firma per chi abbia occhi per vedere? Mentre si perfezionava e realizzava la macchina si faceva una caricatura della Creazione.

  Mentre il Creatore fa fluire spirito nell’essere umano, l’essere umano inaugura la prima rivoluzione industriale e “scaccia via” simbolicamente il Creatore quando crea uno spazio di aria rarefatta. Con l’invenzione della macchina a vapore si dà la possibilità alla corrente spirituale che si oppone alla Creazione di incarnare. Il Cosmo è disceso fino a versare lo spirito nell’evoluzione umana, ma ora lo spirito viene “spinto fuori”.

L’aria “cacciata fuori” è simbolo potente che segnala con il suo sarcasmo la lotta spirituale che si inaugura tra i poteri benevolenti e le correnti avversarie, nell’epoca in cui queste ultime cominciano ad intervenire nell’evoluzione terrestre per portarla sul cammino del materialismo. Sarebbe comunque una fallacia dire che dobbiamo ribellarci contro tutto quello che la tecnologia ci offre, proteggerci e ritirarci da questa vita materializzata. Ma non dovremmo passare la vita in uno stato di sonnolenza cognitiva rispetto alle tappe che hanno marcato la storia spirituale.

C’è dell’altro nell’invenzione della macchina a vapore. Watt costruisce un dispositivo mobile aggiuntivo che poi chiama “movimento del sole e dei pianeti. E’ un’altra strizzatina d’occhio di Mefistofele.

Watt è guidato dalla concezione copernicana riguardo la rivoluzione dei pianeti intorno al Sole, e plasma nella macchina quello che è stato banalizzato nell’epoca moderna circa il movimento spaziale dei corpi celesti. Essi vengono copiati da un apparecchio meccanico, è il paradigma che si va affermando, e non ci deve sfuggire la ridicolizzazione della saggezza cosmologica che possedevano Egiziani, Caldei, Greci. Gli ingranaggi e la coppia biella-manovella sanciscono l’incarnazione materiale dei movimenti celesti, goffi e ridicolizzati. E’ una delle invenzioni che suggellano l’avvento del meccanicismo.

Le tecniche del vuoto da allora si sono enormemente perfezionate ed estese in molti campi della ricerca pura ed applicata. In unione con l’elettricità, il vuoto ha permesso i tubi a raggi catodici, le valvole termoioniche e i primi calcolatori, come ENIAC che aveva 18000 tubi a vuoto. Erano enormi macchine costruite durante la seconda guerra che permisero i calcoli necessari alla bomba atomica. Ora si comincia a intravedere qualcosa?

Ma prima del prossimo esempio, è necessario dire che nella modesta piccola parte che siamo è attivo il Tutto. Siamo alla soglia di comprendere il nesso tra il mistero del battito del sangue da un lato, e il battito universale, tra il nostro microcosmo e il Cosmo, tra il ritmo universale e il ritmo del cuore. Ne abbiamo timore, timore di scoprire responsabilità e compiti. Ma solo la tensione verso i Misteri della Creazione può elevarci in questi momenti cruciali. Se nutriamo la aspirazione ai Misteri, essi poco a poco si riveleranno alla nostra comprensione. E il Mistero è che il nostro amore umano, il più puro e altruista, è una scintilla di un amore più vasto. Nelle forme del nostro organismo regnano le immaginazioni universali che l’hanno plasmato. I pensieri universali scorrono misteriosamente sotto la superficie dei pensieri umani.

Il mistero del Cuore è il centro dell’essere umano. Il compito che attende l’Umanità in contro tendenza al materialismo è quello di liberare i pensieri dal dominio della testa e aprire loro il cammino del cuore, il quale diverrà così nuovo organo di percezione. Da più parti si avverte la necessità di curare il pensiero intellettuale ed astratto per mezzo del calore del cuore. Nel cammino di conoscenza per i procellosi tempi a venire c’è bisogno del pensare sviluppato spiritualmente con la sostanza dell’amore e le qualità del cuore.

Supponiamo di entusiasmarci per un ideale morale, benevolenza, libertà, altruismo, amore. L’entusiasmo esercita come tutti sanno un influsso sul calore interno, sul sangue. Ci riscaldiamo grazie agli ideali morali. Si suscitano sorgenti di luce interna, nascono germi di vita. Portiamo allora in noi l’inizio di un piccolo universo.

Quindi il cuore accoglie e percepisce il calore che deriva dall’ideale, come l’orecchio percepisce i suoni. Ma come all’orecchio corrisponde la laringe, al cuore corrisponde una piccola ghiandola detta pituitaria al centro della testa, in fase di evoluzione. Il mistero sta nel fatto che il calore così accolto fluirà e irradierà fuori avendo come centro la pituitaria. I pensieri allora agiranno come luce irradiante.

Per contrapposizione, le idee teoriche e astratte raffreddano il calore, paralizzano la formazione di luce, spengono la vita. Quando afferriamo idee teoriche in esse si spegne un piccolo universo.

In termini simbolici: poichè all’immagine del Cosmo intero viene associato il Dodecaedro, sostanza fondativa o Quinta essenza, noi stessi siamo un micro dodecaedro in potenza. I Platonici associavano quattro solidi regolari ai quattro elementi di Fuoco, Aria, Acqua e Terra, mentre al dodecaedro veniva associato il Cielo che è “il più grande ed abbraccia tutte le cose e Dio se ne giovò per decorare l’Universo.” E’ simbolo dell’etere formativo, da cui emanano “vari e singoli esseri viventi.” Allo stesso tempo, il nucleo della individualità cosciente e sviluppata, cioè dell’Io, si colloca al centro del dodecaedro simbolico, al punto di convergenza della ghiandola pituitaria.

Ciò premesso, risulta oltremodo sconvolgente osservare il disegno del primo modello di bomba atomica che fu fatta esplodere nel deserto del New Mejico il 17 Luglio del 1945. Fu progettato un ordigno orribile e distruttivo a forma di dodecadro, un dispositivo che produsse una inondazione spaventosa di luce utilizzando lenti esplosive disposte sulle facce del poliedro per innescare la bomba. Le lenti esplosive hanno la capacità di convertire un fronte d’onda che si espande in un fronte d’onda che converge sfericamente, ovvero che implode verso il centro.

Le bombe atomiche che seguirono, come quella che esplose a Nagasaki avevano dispositivi similari di lenti implosive, allo scopo di far collassare le protezioni poste attorno al materiale fissile per comprimerlo al punto di raggiungere la massa critica.

Dicevamo che i pensieri agiranno come luce irradiante, se siamo pervasi da ideali morali. Il modo in cui l’Io cosmico di Cristo entra nella soggettività e si sommerge con forze eteriche diretto al Cuore nell’intimità di ogni individuo è stato invece caricaturizzato orribilmente nella fabbricazione della bomba. E’ la firma delle forze di opposizione al Cristo. La luce abbagliante dell’esplosione è l’aperta contrapposizione alla luce eterica rigeneratrice e datrice di vita. In contrasto, le forze della morte e della distruzione si sono scatenate. Quel sole artificiale pervaso di radiazione mortifera si contrappone alla potenza rigeneratrice di vita del Sole.

Il 6 agosto è triste anniversario della esplosione nucleare nella città di Hiroshima avvenuta nel 1945. La tradizione cristiana ha da secoli celebrato in quella stessa data la Trasfigurazione del Cristo sul Monte Tabor. La Trasfigurazione è un episodio della vita di Gesù Cristo descritto nei Vangeli. In essa si rivela ai tre discepoli diletti il Corpo Eterico. Cristo cambiò aspetto mostrandosi ai tre discepoli con uno straordinario splendore della persona e uno stupefacente candore delle vesti. In questo contesto si ode una voce, proveniente da una nube, che dichiara la figliolanza divina di Gesù, lo splendore ne richiama la trascendenza.

Coincidenza di date? Sarcasmo osceno?

E’ nostra profonda convinzione che l’annunciata presenza eterica del Cristo nel Mondo a partire dal secolo XX sia stata ostacolata dalle forze avversarie. La luce derivata dall’esplosione nucleare, quel sole artificiale portatore di morte che falciò tante vite umane, rappresenta la tragica caricatura della Luce eterica che accompagna la Parusia di Cristo e ne indica la orribile scimmiottatura.

Quel sole artificiale portatore di morte ci appare allora come un tentativo globale di oscurare l’impulso di Cristo nelle coscienze e nei corpi. Solo aggiungo qui che il primo test atomico negli USA ad Alamogordo quel 17 Luglio 1945 fu chiamato Trinità in codice. Altra coincidenza, o sarcasmo? La trasmutazione della materia ha voluto essere l’inizio della trasformazione della Terra, dove le forze eteriche datrici di vita che provengono dal Sole sono state caricaturizzate, mentre la trasmutazione lavora per fini distruttivi. E’ sorta una falsa età della Luce con quel sole artificiale.

Qualche altro esempio prima di concludere. Consideriamo la crosta terrestre, le sabbie e le rocce, che sono fondamentali per la vita. Facciamo uso delle speciali qualità del silicio e della sua trasparenza, nei vetri delle finestre, gli occhiali ed altri strumenti ottici. Il silicio è al 95% trasparente alla luce, è l’elemento più affine alla luce e ne è simbolo, come luce condensata. E’ fondamentale nell’organismo umano per le nostre attività percettive. Non ha affinità con l’elettricità. Per farne un componente elettronico quindi dobbiamo alterarne la natura, introducendo delle piccole quantità di impurezze, in gergo tecnico si dice drogaggio, o doping. Tutto ciò per farlo soccombere alla elettricità mentre perde la purezza di essere trasparente alla luce e di esserne stretto familiare. L’intelligenza artificiale è stata poi incorporata nella materia cristallina.

E breve è stato il passo per la concentrazione di imprese di semiconduttori a Silicon Valley. Il tipo caratteristico è stato il computer Apple (mela in inglese) e il marchio immagine della firma è da allora una mela morsicata. Simbolo della Caduta dal Paradiso terrestre, o no?

C’è uno scherzo che circola tra i costruttori di computer. All’ultimo modello di computer nel quale è stata immessa tutta l’informazione possibile si chiede: ”Esiste Dio?” E il computer risponde: ”Adesso”.

L’essere umano è potenzialmente un portatore di luce, Cristoforo, fatto per ricevere e dare la luce, offrire luce di ritorno alla Creazione. Quando conosci la verità, la verità ti rende libero perchè fa impatto sul nucleo intimo soggettivo dell’Io. Osservare le caricature serve per prendere coscienza di una realtà a parte. Sfuggente, ma non meno certa, essa ha conquistato territori nei nostri pensieri, nei sentimenti e nella volontà. Allora la tensione si deve spostare nell’essere umano stesso, per riconquistare la nostra essenza e la libera individualità. Sarebbe comunque inutile ribellarsi contro tutto quello che la tecnologia ci offre. Ma non dovremmo passare la vita in uno stato di sonnolenza cognitiva rispetto agli agenti che hanno marcato la storia spirituale. Dai segni li riconosciamo.

FILOTEO NICOLINI

Studio basato sull’Antroposofia di R. Steiner e un saggio di Bradford Riley.

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