CIVATI: 5Stelle, facciamo assieme i referendum

per Andrea Colli
Autore originale del testo: Luca De Carolis
Fonte: Il Fatto Quotidiano

intervista a Giuseppe Civati di Luca De Carolis 02 luglio 2015

Il leader di Possibile: “Abbiamo preparato 7 quesiti, pronti al dialogo con tutti”. Per riorganizzare la sinistra servono un programma di governo e una grande mobilitazione: i sette referendum proposti da Possibile sono anche una piattaforma attorno a cui ritrovarsi”. Giuseppe Civati assicura di non avere nostalgia del Pd dell’era Renzi: “Ormai stavo somatizzando”. E dopo aver infilato la porta vuole ripartire dai numeri. Quelli di Possibile, il suo progetto politico, che in dieci giorni ha messo assieme 2mila iscritti e cento comitati, tutti on line . E quelli dei referendum proposti dal suo movimento: sette, tutti scritti dal costituzionalista Andrea Pertici. Si va dai due quesiti per abrogare l’Italicum fino a quelli sui temi economici.

Sette referendum: non saranno troppi?

“Abbiamo aperto una riflessione su temi rilevanti, aperta a tutti. L’i mportante è ridare la sovranità ai cittadini.”

Quale è il quesito su cui puntate di più?

“Ho notato che c’è molto fermento attorno ai due referendum sulla scuola, con cui vogliamo fermare la riforma renziana che vuole dare tutto il potere ai presidi. Due quesiti puntano ad abolire l’Italicum, altri sono su temi economici: dalla cancellazione del demansionamento del lavoratore, previsto dal Jobs Act, all’eliminazione delle norme sulle trivellazioni.”

 Per arrivare a referendum veri e propri servono tante firme. E quindi l’aiuto di altri partiti?

“Lo ripeto, siamo aperti al confronto con tutti.”

Anche con i 5Stelle? Martedì sul Fattoil senatore Nicola Morra ha aperto a un referendum sulla scuola.

“Possiamo discuterne, certo. Io non voglio mettere il cappello su questo o quel referendum, sono pronto a mettermi a disposizione. L’unica condizione che pongo è: parliamone prima.”

 Sul reddito di cittadinanza qualcosa si è mosso: martedì a Montecitorio, Libera ha messo attorno a un tavolo voi di Possibile, i 5Stelle, Sel e due esponenti della minoranza Pd. Arriverete a un disegno di legge comune?

“La mediazione sta portando a una proposta di reddito minimo condivisa, ed è certamente positivo. Ma se il governo non la raccoglie non so quanto andrà lontano. Parliamo di proposte che costano miliardi.”

Ma i 5Stelle sono più aperti al dialogo ultimamente?

“Non molto. Ma noto che nel Movimento qualcuno ha capito che gli altri partiti non sono tutti uguali. Intanto già accusano Possibile di essere un progetto residuale. Siamo partiti bene, con cento comitati in tutte le Regioni e quasi tutte le province. La nostra è una rete, dove tutti sono alla pari. Soprattutto, non siamo un sistema chiuso, ma un progetto aperto, come i software: se piace, può essere adottato da altri soggetti e movimenti. Ci proponiamo come una via di collegamento.”

Volete ricostruire la sinistra?

“C’è un grande bisogno di rappresentanza. Renzi non fa che andare contro la sinistra, molti elettori del Pd sono spaesati.”

Lei sostiene il no al referendum in Grecia: come Grillo e Salvini?

“Sono no molto diversi tra loro. Io non sono contro l’euro, sono contro le condizioni imposte alla Grecia: proprio come Tsipras.”

 Che esito avrà il referendum?

“Credo che si vada verso il sì. Spero in un accordo prima del voto.”

 Andrà ad Atene?

“No. Meglio rispettare il momento dei greci.”

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.