Colosseo, una provocazione del governo Renzi

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Piergiovanni Alleva
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di Piergiovanni Alleva – 20 settembre 2015

Raramente si è vista una provocazione più sfacciata di quella messa in opera da Renzi e Franceschini con la questione dell’assemblea dei lavoratori del Colosseo. Ormai è chiaro a tutti che gli unici errori sono venuti dalla parte ministeriale perché si trattava di un’assemblea regolarmente autorizzata e ampiamente preavvisata da parte di lavoratori che volevano discutere sulla mancata corresponsione di parte del salario. Resta da capire come sia stato possibile che un’assemblea che prevista per le prime ore del mattino e dalle nove alle undici sia stata invece presentata all’opinione pubblica come un’assemblea dalle nove del mattino alle undici della sera. La spiegazione del tutto sta nel fatto che al Senato è già cominciata la discussione di un progetto di legge governativo portato avanti dal solito Sacconi per la limitazione complessiva del diritto di sciopero che è ciò che sta veramente al cuore al governo e ai padroni. Lanciamo a Franceschini una sfida: se i lavoratori e i sindacati hanno commesso qualcosa di illecito adotti lui le misure disciplinari per interruzione di pubblico servizio, se non lo fa è solo per un motivo perché sa che in giudizio verrebbe smentito e svergognato dall’accertamento sereno e neutrale dei fatti. Ormai non passa giorno che il governo non adotti un iniziativa contro i lavoratori, contro chi protesta, contro chi non si adegua alla sua dittatura strisciante sembra davvero impossibile che la minoranza interna del Pd insista ancora in giochi e distinzioni bizantine quando è a tutti evidente che si tratta di opporsi con tutte le forze a un disegno reazionario ed autoritario.

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