Concetto Vecchio: «La vera partita si gioca sugli indecisi o potenziali astensionisti. Sono stimati in seicentomila, la metà degli aventi diritto»

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Concetto Vecchio
Fonte: La Repubblica

marco marsilioMARCO MARSILIO

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”

[…] «Ci sono diversi fattori che suggeriscono che la competizione sarà aperta», ragiona Lorenzo Pregliasco, direttore di You Trend. «Per il centrosinistra potrebbe rivelarsi cruciale una mobilitazione d’opinione post Sardegna». La vera partita si gioca sugli indecisi o potenziali astensionisti. Sono stimati in seicentomila, la metà degli aventi diritto. Poi c’è la questione dell’appartenenza. Martedì sera, sul palco di Pescara, non c’era un abruzzese: Marsilio, Meloni, Tajani romanissimi, Salvini lumbard. Un mese fa non era un argomento. Ora lo è.

LUCIANO D'AMICOLUCIANO D’AMICO

[…] L’Aquila è la città dove l’alleanza melonian-leghista-forzista ottenne il risultato più potente: 53 per cento. Pd, M5S e Terzo si fermarono al 43. Una tendenza che in molti pronosticano anche per questo voto. L’Aquila ha un sindaco meloniano. È il collegio della premier. Insieme alla provincia di Chieti rappresenta il vero bunker. A Teramo e nel Pescarese è dato avanti invece il centrosinistra. Pescara città, dicono, potrebbe ribellarsi a un sindaco, Carlo Masci, indipendente espresso da Forza Italia, che ha molto deluso. Il Truzzu dell’Adriatico.

marco marsilioMARCO MARSILIO

C’è un argomento che gioca a favore della destra. E cioè le sue liste sono inzeppate di campioni delle preferenze. Ras dei voti. Piccoli Remo Gaspari. Come il forzista Mauro Febbo a Chieti; Roberto Santangelo all’Aquila, Lorenzo Sospiri a Pescara, Paolo Galli a Teramo, quest’ultimi di Fratelli d’Italia; Antonio Luciani, ex Pd, Nicoletta Verì, ex Lega, della lista Marsilio. […] Quando Marsilio si impose cinque anni fa, il suo partito, Fratelli d’Italia, era al quattro per cento.

LUCIANO D'AMICOLUCIANO D’AMICO

C’è poi un’altra particolarità che distingue questo cimento da quello sardo: l’assenza del voto disgiunto. Un fatto che dovrebbe far dormire sonni più tranquilli ai sovranisti. Tuttavia, nelle ultime settimane, è accaduto un piccolo miracolo, un fatto imponderabile con cui nessuno aveva fatto i conti. La vittoria di Alessandra Todde ha sovvertito i piani, ridato entusiasmo a un mondo che si riteneva votato a sicura sconfitta, scatenato energie emotive dimenticate. Si stanno mobilitando i delusi storici […]

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.