DIECI DONNE

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: Filoteo Nicolini

A poco a poco arrivano tutte, ognuna dice il proprio nome, da dove arriva, si presenta. Sono dieci donne riunite in provincia di Lecco per un incontro di due giorni di meditazione e yoga. Dieci donne, nessun uomo. Come mai? Come mai le donne si sentono più attratte da queste esperienze e i maschi molto meno? Tentiamo una approssimazione. Quanto più penetriamo nella profondità dell’anima, tanto più si accentua la differenza tra uomo e donna. La donna si sente più inclinata verso le esperienze emozionali e psichiche, e ciò con maggiore facilità dell’uomo. Invece, l’intellettualismo e il materialismo sono più familiari all’uomo ed hanno molta influenza sulla sua vita. Quindi, vita psichica e emozionale prevalgono nella donna; disposizioni materialistiche e intellettuali predominano nell’uomo. La donna allora riflette le esperienze della vita sugli strati più profondi della sua anima. L’uomo invece può avere esperienze più soddisfacenti e ricche dal punto di vista rappresentativo, ma a causa della sua natura non scende mai profondamente nella sua anima come accade alla donna. Per lei, tutto il mondo che la circonda si imprime completamente e profondamente nella sua anima. Conserva quindi una maggiore spiritualità e non discende tanto nella materialità come l’uomo. Questi, quindi, si separa molto di più dallo spirito. Ciò che caratterizza la natura femminile è proprio quel conservare più spiritualità libera e mantenere un cervello più flessibile e malleabile e disposto ad accogliere l’immaginazione. Non dobbiamo allora meravigliarci che le donne abbiano una speciale inclinazione per il nuovo, specialmente nel dominio della spiritualità, dato che albergano il cervello più libero. Una attività come la meditazione che per natura tocca lo spirito attrae molto più le donne che gli uomini. Il cervello dell’uomo appare molto più pietrificato, oppone ostacoli per albergare rappresentazioni più sottili e immaginazioni. Il cervello maschile fa resistenza, bisogna educarlo con tutti i mezzi possibili prima che allenti la sua rigidità. La natura maschile è più condensata e compatta, rigida e compressa. E un cervello rigido è uno strumento adatto all’intellettualita’ perché si può meglio mettere in contatto col mondo fisico. Come detto, l’uomo accoglie meno impressioni e fa meno esperienze profonde perché non scende sufficientemente nell’anima. Di ciò in fondo andiamo una prova evidente: la scienza materialistica non capta né vuole scendere nelle profondità dell’anima. È indubbiamente molto vasta l’estensione delle sue conoscenze ma si mantiene sulla superficie delle cose.

Date queste premesse, si capisce che chi è stato incarnato in un essere maschile, che quindi ha vissuto poco della vita dell’anima, sviluppa la tendenza a scendere meno in profondità nell’organismo materiale alla prossima incarnazione. Ne risulta l’inclinazione a formare un corpo femminile nella vita seguente, secondo l’espressione “la donna è il karma dell’uomo”.

Nel caso della donna succede l’inverso. Tutto il mondo circondante si è impresso profondamente nella sua anima e nasce la tendenza ad operare profondamente sul futuro organismo. E quando le forze dell’anima vogliono imprimersi di più nella materia, sorge un corpo maschile. L’uomo rappresenta quindi il karma della donna.

Filoteo Nicolini

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