di Tommaso Labate 24 giugno 2014
È morta a Torino Bianca Guidetti Serra. Anche se a tantissimi questo nome non dice nulla, trattasi di una di quelle persone a cui dobbiamo la nostra libertà. Bianca Guidetti Serra è stata partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Quindi, nel Dopoguerra, è stata un politico indipendente e un avvocato impegnato nella lotta alla mafia, nella grande battaglia in difesa delle minoranze e anche in quella per le condizioni dei carcerati. Forse la sua morte non si trasformerà neanche in una breve sui giornali, che domani si divideranno tra il Renzi di oggi alla Camera e il Balotelli di più tardi a Natal. Pazienza. Quello a cui penso, quando perdiamo persone come “Bianca la Rossa”, è dove saremmo tutti noi in questo momento se – al posto di gente come “Bianca la Rossa” – avessimo avuto ragazze e ragazzi, donne e uomini, italiane e italiani impegnati a evitare rogne, concentrati sul vivere vite serene, esistenze leggere, sempre e sistematicamente orientati a conservare l’oggi, tralasciando l’orizzonte. Sia chiaro, parlo anche a me stesso. A me stesso dico che Bianca Guidetti Serra ha vissuto fino a 95 anni. Credo, e spero, che abbia avuto una vita bellissima. Di certo quelli come lei hanno regalato una vita libera a ciascuno di noi. Anche a quelli che, tristemente, della libertà non sanno neanche che farsene.