Essere a sinistra del PD è la cosa più semplice di questo mondo per i socialisti

per domenico argondizzo
Autore originale del testo: Umberto Ranieri
Fonte: facebook.com
Url fonte: https://www.facebook.com/umberto.ranieri.5/posts/846645062069226:0

Si cominci a pensare dalla fine…..

Essere a sx del PD è la cosa più semplice di questo mondo per i socialisti;  si commetterebbe un errore, considerare il PD un partito di sx e pensare che stare a sx del PD si diventi radicali ed estremisti di sx.
Non basta averci dentro gli ex comunisti perché il PD sia considerabile di sx. Un partito si definisce e si identifica con la sx se attua politiche di sx. Non mi pare che il PD, maggiore azionista di questo governo, abbia attuato politiche di sx ; anzi, tutt’altro, si è interessato e favorito, con misure legislative, banche, industriali, poteri forti, ecc…
E’ talmente evidente l’assenza di politiche verso i più deboli e verso gli ultimi, che non possono sorgere dei dubbi. La direzione dei tagli della spesa pubblica, la dice tutta, ha provocato una ricaduta di aumenti di tassazione sulle fasce più deboli e più larghe. Con una mano si è dato , con l’altra si è preso il doppio. La spending review non ha toccato realmente gli sprechi, non ha inciso sui privilegi, se si scava in profondità và a toccare ed incidere sui servizi essenziali dei comuni. C’è molta confusione. Ci si definisce di sx e si attuano scelte e politiche di dx. E’ molto singolare la filosofia del Premier di miscelare le differenze fra dx e sx, al solo fine di fare il bello e cattivo tempo nello stesso tempo, quasi a parole spiegare che và benissimo tutto e per tutti.
Ho provato a confrontare la piattaforma politica della Leopolda e la politica governativa di Renzi, ho riscontrato profonde ed opposte visioni, diversissime attuazioni, come aver detto A ed aver attuato B, aver sostenuto la modernizzazione e la liberalizzazione economica del paese per poi attuare politiche conservatrici con interessi lobbistici. Di innovativo non hanno nulla, se si volesse approfondire si vedrebbe molta confusione.
Renzi ha avuto una opportunità politica, quella di aderire al PES ed aver sottoscritto un patto federativo con il PSI, da cui poteva attingere la linfa del riformismo socialista, liberale, progressista; il patto federativo sicuramente aveva una sua ragione : il PD aveva i voti, il PSI gli avrebbe dato l’aureola socialista alle politiche. Renzi ha giocato la carta europea del PES per avere visibilità e potere, lungo il percorso ha rivalutato una storia politica diversa, ha spostato l’asse politico verso dx, si è spinto a voler conquistare i moderati di dx di Berlusconi, e pretenderebbe forse di dare un nuovo e diverso asset al PES.
L’ipotesi di un grande contenitore che spazia da Civati a Berlusconi, omnia comprensivo, non penso possa reggere, per le contraddizioni intrinseche e per la impossibilità di arrivare a delle sintesi politiche che abbiano una chiara ed identificabile connotazione politica.
Giustamente , Mauro del Bue direttore dell’Avanti, si pone e ci pone degli interrogativi, che fare? Aderire sic et simpliciter al PD, tutti lo possono fare e nessuno obbliga nessuno, certamente non si può stare nel PSI come se si stesse nel PD ; fare quello che dice il PD, con l’unico obiettivo di non disperdere quel minimo di elettorato che ha ancora voglia di mantenere una diversa identità politica, che possa servire alla causa PD, tutto per qualche poltrona in cambio? Lo si potrebbe anche fare se le politiche e le scelte andassero e fossero caratterizzate da connotazioni socialiste, ma se neanche queste ci sono, ci sarebbe da chiedersi a che serve?.
Mauro del Bue, metteva in evidenza la necessità di un’idea, una leadership, di avere coraggio. Io direi che l’ “ idea socialista” basta ed avanza per mettersi in corsa alla guida della sx. Che manchi la “leadership” è fuor di dubbio, ma penso che si possano trovare “ giovani nuovi” ( di nome e di fatto), senza scheletri negli armadi, che abbiano una formazione politica adeguata per rappresentare le istanze del popolo socialista e non solo. In questo momento, Mauro Del Bue, vede una situazione immobilizzata, in cui raggiungere un 3% lo si raggiungerebbe a fatica, con sforzi enormi e mettendo insieme tante anime politiche. Io “ penso e spero” che non sia così. Vedo sia una scomposizione delle forze di dx e di sx, che una successiva riaggregazione. Nella parte sx, i socialisti potrebbero svolgere un grande ruolo, perché, che chè, se ne dica, manca l’area socialista, riformista, liberale, laica, progressista, siamo forse l’unica forza che potrebbe interpretare al meglio le istanze che vengono dalla “ maggioranza invisibile”. Siamo in grado di lanciare, fortemente, un caratterizzante messaggio socialista ? In tutti i sensi, senza scendere a compromessi? Ce la sentiamo di raccogliere tutta la famiglia socialista, i simpatizzanti, su nuove battaglie? Io direi di provarci. Si chieda a tutti i socialisti, vecchi e nuovi, di partecipare attivamente alla costruzione di una “ Nuova Italia”. Lo hanno fatto, in pochi, quando hanno fondato il Partito Socialista, non avevano mezzi,…….. eppure, sono riusciti a far nascere un grande movimento. Noi che ci sentiamo continuatori, cosa facciamo? Lo faremo morire? Lo faremo crescere? Invitiamo tutti a fare il meglio ed il possibile, perché il “movimento socialista” possa dare un grande avvenire ai ns figli ed all’Italia.

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