E facciamola questa unità della sinistra

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Lucia Del Grosso
Fonte: Lucia Del Grosso
Url fonte: http://www.luciadelgrosso.it/?p=2602

di Lucia Del Grosso – 4 giugno 2017

Che la questione dell’unità delle forze a sinistra del PD sia all’ordine del giorno non può che farmi piacere, anzi mi stavo preoccupando che nessuno ponesse il tema.

Però in genere una volta deciso che si prova a stare insieme ci si domanda: “E adesso che si fa?”.

Ci sarebbe cioè il piccolo dettaglio del programma che si intende presentare agli elettori nell’immediato, il che è già un’impresa. Ma non solo: la desertificazione della sinistra in Italia impone una profonda riflessione per recuperare tutto il tempo perso dalla sinistra che si è dilettata a partire da 4-5 decenni a sperperare il suo patrimonio di valori.

E la guida di tutto questo la dovrebbe assumere Pisapia che, tomo tomo cacchio cacchio si è candidato con il suo mite approccio frou frou a questo lavoro immane. Ma lasciamo perdere, se ne parlerà e riparlerà in seguito.

Dicevamo dell’unità della sinistra e della ricerca di una cifra comune che non si infranga il giorno dopo le elezioni.

Non è per il vizio antico del frazionismo e del gusto tutto nostro di dividere il capello in quattro, ma mi pare che sui “paletti” posti da Bersani almeno una sessione di dibattito vada aperta.

Dice Bersani che “nel nuovo patto europeo, che inevitabilmente verrà fuori dal corso internazionale, l’Italia deve esserci. Sul piano interno, tenere alti sia gli investimenti sia l’avanzo primario”.

Siccome li chiama paletti ne deduco che si tratti di principi irrinunciabili, su quelli si mettono i paletti, il resto può essere sempre oggetto di mediazione.

E invece io vorrei che la sinistra che si va a federare, proprio perché deve proseguire il suo percorso anche dopo le urne per rielaborare un orizzonte dovrebbe ridiscutere questi due totem.

E’ chiaro cosa significa ottenere un avanzo primario? Significa che in un esercizio di bilancio le entrate sono più delle uscite. Significa che lo Stato preleva dai cittadini più di quanto dà loro in termini di spesa pubblica. Significa che lo Stato insiste nel non invertire la sua tendenza pluridecennale a ritrarsi nel Paese. E poco importa se le maggiori entrate deriveranno da una patrimoniale che toglie ai ricchi: c’è poco da fare, se lo Stato spende meno di quando incamera l’effetto sull’economia, quando non si è in presenza di piena occupazione, è recessivo. Vi risulta che siamo in una situazione di piena occupazione? Quindi il gettito di un’eventuale patrimoniale va destinato a spesa pubblica, altrimenti si aggrava la crisi.

E si aggrava pure di molto: ancora nel 2010-2011 il mainstream che una diminuzione della spesa pubblica di 10, per esempio, avrebbe determinato una diminuzione del PIL di 5. La previsione è stata smentita a numerosi studi che invece calcolano un crollo di almeno 15. Questo ovviamente comporta un minore gettito e quindi invece di avere un avanzo come si voleva si ottiene l’effetto contrario. Dopo avre fatto spargere un po’ di lacrime e sangue, si intende.

Ma è la fisima ideologica che sottende questo “paletto” che mi infastidisce: è la stessa che ha portato la sinistra una volta arrivata al governo a fare le privatizzazioni quanto e più della destra per risanare i conti pubblici: si è visto il risultato.

Si può fare un bilancio non in avanzo, non si può per via del vincolo esterno e dell’Europa, in che misura si possa fare sono tutte questioni che dipenderanno dalla forza contrattuale dell’Italia, dato che non possiamo uscire dall’Euro domani mattina. Ma che l’avanzo primario venga considerato un comandamento di Dio non è proprio concepibile.

E’ un pilastro delle destre, non può essere un vessillo delle sinistre, se non vogliono ripercorrere gli stessi errori degli ulivi, delle socialdemocrazie e di tutte quelle forme di scimmiottamento degli avversari.

La sinistra ha una ragione d’essere se guarda il mondo così com’è, ma oltre il muro ne vede uno diverso e prova a abbattere quel muro.

Può non riuscirci, ma almeno vede il muro e quello che c’è oltre.

Se vede solo i vincoli al di qua del muro poi non può lamentasi se si pasokizza, sono gli stessi che vede la destra.

P.S.: anche Pisapia parla di avanzo primario.

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