GLI ANTAGONISTI CHE PORTIAMO CON NOI

per Filoteo Nicolini

GLI ANTAGONISTI CHE PORTIAMO CON NOI

Sono consapevole che tramite me qualcosa influisce sull’esistenza terrestre, entra nella corrente evolutiva e la perturba. Il Mistero del male riguarda me e riguarda tutti.” Mi riallaccio a questa frase del precedente articolo (https://www.nuovatlantide.org/finche-dura-il-giorno-una-approssimazione-al-cosiddetto-male/ perché solo guardando dentro di noi e leggendo nel libro della nostra anima possiamo apprendere qualcosa. Nessun altro può vedere questo aspetto, perché appare solo a noi. Anche se all’inizio siamo inconsapevoli di quanto vi accade. E’ dalla vita interiore che emergono le tendenze che condividiamo socialmente, che possono divenire malessere e quant’altro. Quindi è cruciale esserne a conoscenza per scegliere il da farsi. Dobbiamo affidarci alle limitazioni del linguaggio per abbordare la vita interiore perché non ne abbiamo un altro.

Nella vita tutto nasce da un contrasto e da una tensione. Ecco quindi uno sguardo sugli antagonisti che possiamo identificare nella nostra vita.

Siamo portatori di un primo avversario che ci fa sempre compagnia e ci condiziona. E’ come una interfaccia tra noi e il mondo fisico. Poco a poco mediante l’introspezione avremo consapevolezza di un “bagaglio” che vive nei processi nervosi, ci dota di intelligenza spedita e abile, dalle caratteristiche fredde e disseccate perchè soffre della privazione del calore del sangue. “Bagaglio” assolutamente necessario perchè dobbiamo pur adattarci al mondo delle percezioni dei sensi. Ma possiamo rimanerne incantati, al punto di sentirci allo stesso tempo imprigionati nei nostri giudizi materialistici senza una via d’uscita apparente.

Quando per esempio guardiamo al mondo comportandoci come l´obiettivo di una macchina fotografica. É comune considerare l´aspetto del mondo esterno dato dalla percezione sensoriale, l’ apparenza della persona che si avvicina a noi, come veste, agisce e parla. Ma la persona che ho davanti, si riduce solo a questo? Questa domanda, se ascoltata internamente, dá un poco di salutare vergogna. Chi é questo essere sconosciuto? Non é lí per causa propria ma per rivelare qualcosa di superiore. Eppure il mio sguardo si concentra sugli aspetti esterni perchè il “bagaglio” agisce e come!

Di fronte alla Natura, ivi compresa la natura umana, si stende uno sguardo superficiale che alimenta nell´anima l’illusione e dissuade dal cercare altre vie alla comprensione degli enigmi della vita. Il pensiero si concentra per abitudine solo sulle percezioni dei sensi.

Se siamo pigri, indolenti, improduttivi, si alimenta un’altra carenza e appare un altro antagonista, si suscitano sentimenti di paura e certa paralisi della volontá, una resistenza profonda a ció che nell’anima cerca di essere attivo e diligente. L’antagonismo si rivela nell’ambito della volontà. Ma l´antagonismo si attenua se siamo diligenti, laboriosi e fecondi di idee e creatività. In questi giorni critici, dove ci si abbatte e deprime, c’è invece tanto da fare che non abbiamo scuse per essere pigri ed indolenti! Un suggerimento per dominare l’indolenza può essere quello di prestare attenzione ai ritmi del giorno e della notte, al sorgere e tramontare del Sole, al ritmo naturale della luce. E magari armonizzare coscientemente le proprie faccende su tale ciclo, nella misura della consapevolezza. Provare richiede un piccolo sforzo.

La allegria del cuore, la contentezza interna, la serenitá dell´anima aiutano potentemente a sconfiggere un altro temibile antagonismo, quello che sorge impetuoso nell’anima quando siamo scontenti e amareggiati. Questo cruccio profondo porta insoddisfazione e impossibilitá di sentirsi in armonia con gli altri. Antagonismo nella sfera sentimentale.

La riverenza davanti al fluire dell´Anno, al cospetto dei processi naturali della vita e della morte, ai cicli ed ai ritmi della Natura, tutto ció aumenta la nostra disposizione ad affrontare le sfide. Sembrerà una eresia in questi tempi di restrizioni e carenze materiali, ma ogni tanto dovremmo contemplare una meravigliosa alba, o un solenne tramonto! Questa magnificenza, questa immensitá misteriosa si rifletterebbe sulla nostra anima colpita da tanta bellezza. La commuoverebbe, le infonderebbe devozione e benevolenza.

É un tema difficile solo al parlarne, distratti come siamo, e con tanti problemi da risolvere. Ma se attraversiamo l´anno con lo spirito inerte e spento, disattenti ai ritmi del giorno e la notte, ai cicli delle Stagioni, ecco che gli antagonisti si rafforzano, ispirandoci odio e contrarietà verso ogni esperienza spirituale, incitandoci a un materialismo aggressivo. Ci creano enormi ostacoli per lo sviluppo della nostra individualità. Questi ostacoli sono lì per essere affrontati. E’ solo allora che l’Io può crescere ed affermarsi avendo la materialità che gli si oppone, è solo nella densità dell’esistenza moderna che possiamo crescere.

Le Stagioni, anche se alterate come è noto, le prendo qui a simbolo dei cicli cosmici; sono lì a ricordarci che non siamo qui per causa propria! Siamo il risultato e il punto di convergenza del mondo voluto da Dio. Grande è allora la divergenza con le nostre realizzazioni morali e dobbiamo ammettere che qualcosa si è interposto e ci ostacola.

Trasciniamo quindi con noi degli antagonisti poliedrici che come una zavorra ci pesano sul cammino. Si manifestano nel materialismo ad oltranza e l’odio verso le esperienze spirituali, in primo luogo. Si percepiscono in quei sentimenti di vuoto e indifferenza di fronte alla Natura. Si intravedono in quei momenti di paralisi della volontà e di resistenza profonda nei confronti di ciò che cerca di essere attivo. Si avvertono nel malcontento e la sfiducia, nella impossibilità di sorridere e manifestare allegria per la vita.

Alzi la mano chi non conosce persone intorno alle quali aleggia una nube di malinconia e di oscurità, o persone che mostrano odio aggressivo, o che proiettano la loro impotenza sugli altri e li considerano responsabili della loro infelicità. Segnali non equivoci sono l’intelletto freddo, calcolatore e carente di sentimento, la perdita di controllo sulle emozioni, i desideri sfrenati per beni materiali, i paradisi artificiali, e la ricerca ossessiva di piaceri effimeri. Per nostro intermedio qualcosa influisce nell’esistenza terrestre e fa ingresso nella corrente evolutiva.

Filoteo Nicolini

Ispirato da uno studio di Bernard Lievegod, Mededelinguen van de Anthroposofische Vereiging in Nederland, Novembre 1974.

Immagine: Creta/Minotauro

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