Contro Grillo ci vorrebbe la sinistra, non il voto utile

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 1 dicembre 2015

Diciamo la verità: oggi i grillini (anzi il Movimento 5 Stelle) fanno meno paura di qualche tempo fa. Sì, sembrano in parte meno avventuristi, meno estremisti, meno sguaiati e rozzi. Ma non è solo questo che li rende meno antipatici. La verità è che lo ‘sbraco’, il rigetto della questione dell’identità come ‘vecchia’ e inattuale, lo sgretolamento del profilo di partito di sinistra del PD ha aperto una falla sempre più consistente in questo versante del sistema politico, agevolando un possibile ‘flusso’ di consensi effettivi (o semplici voti) dalla sinistra senza dimora e ‘rappresentanza’ proprio verso 5 stelle. Gli stessi che oggi sbraitano contro Grillo e lo rappresentano come una specie di minaccia politica vivente, ingrigendo il PD e cancellandolo sul piano della identità di sinistra, in realtà lo hanno agevolato. L’appiattimento di questo profilo in nome di un modello Leopolda applicato al partito della nazione, l’attenuazione dell’interesse verso i caratteri politici identitari e verso le organizzazioni strutturate, ha fatto il gioco dei 5 stelle, che si aggregano in termini movimentistici, difatti, a prescindere dalle appartenenze e dalle identità storiche, e si mescolano senza rivendicazione ideologiche, pescando in tutto l’arco elettorale.

Insomma, se tenti di convincerci che la sinistra è una categoria vecchia, superata, non devi lamentarti se c’è chi se ne convince davvero e poi si comporta di conseguenza, disposto a votare al ballottaggio anche M5S (che non è né di destra né di sinistra, almeno a sentir loro) anche se di provenienza marxista-leninista! È chiaro che molte scelte avventate di Renzi e dei suoi (generate da dilettantismo e arroganza, oltre che dalla mancanza di studio e di pensiero) oggi presentano il conto. A essere situazionisti (decido caso per caso e volta per volta in termini utilitaristi – ossia punto solo a ‘vincere!’) alla fine si resta chiusi in un vicolo cieco, e il percorso diventa una specie di labirinto impossibile. Hai voglia poi a ri-ri-ri-modificare l’Italicum, rimettendo il premio alla coalizione. Hai voglia poi a ri-dannare Grillo, dipingendolo come una specie di Faust. Hai voglia a chiedere voto utile contro di lui. Tutte medicine che sanno di malattia, altro che. Grillo (e il coacervo di spinte anche autoritarie che lui rappresenta) si batte invece con più sinistra, rinnovata se volete, capace di fare autocritica sugli anni trascorsi, ma sempre sinistra. Produrre entropia di sistema (tecnocrazie, partiti della nazione, neocentrismo a-ideologico) e poi lamentarsi che nessuno si accorga di quanto sia brutto e cattivo il M5S è da stupidi. E per gli stupidi non c’è futuro, al massimo la fortuna del dilettante. Destinata a finire, certo.

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