Hanno ucciso L’Unità

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: A. Napoletano, E. Tarozzi, F. Guastadini e altri
Fonte: facebook

Da oggi l’Unità è chiusa. Abbiamo raccolto su facebook alcune testimonianze, riflessioni, invettive. Ci scusiamo se ne abbiamo dimenticata o non ritrovata qualcuna. Chi vuole dare il proprio contributo può continuare qui, inserendo un commento

Antonio Napoletano – 30 luglio 2014

VERGOGNA!

LA DICHIARAZIONE DI MORTE (MORTE ANNUNCIATA DA ANNI) DE “L’UNITA'” CHIUDE, NEL MODO PIU’ DRAMMATICAMENTE EVIDENTE, LA SPARIZIONE DALLA VITA CULTURALE E POLITICA DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE DELL’ULTIMO SEGNO DI QUELLA CHE FU LA GRANDE PRESENZA DEI COMUNISTI ITALIANI.
MOLTI NE PORTANO LA RESPONSABILITA’ E NON SOLO TRA GLI ULTIMI ARRIVATI, QUELLI CHE SI SONO LIMITATI A FARE I CURATORI FALLIMENTARI. DEL RESTO NON ERA A LORO, NON ERA LORO, IL DOVERE , NONOSTANTE LE TROPPE SCRITERIATE METAMORFOSI, DI CURARNE, DIFEDERNE E SVILUPPARNE RUOLO E FUNZIONE.
MA SE L’INSIEME DEI DIRIGENTI A TUTTI I LIVELLI DEVE COPRIRSI DI VERGOGNA PER QUELLO CHE HANNO PERMESSO E CONSENTITO – DAPPRIMA INVENTANDOSI LE TESI PIU’ ASSURDE E MASOCHISTICHE PER CONTRABBANDARE CON L’AUTONOMIA DEL GIORNALE DI GRAMSCI E TOGLIATTI IL PROPRIO DISIMPEGNO INSOFFERENTE, FRUTTO DI UNA SORTA DI APOSTASIA ICONOCLASTA CHE NON SI E’ FERMATA DI FRONTE A NULLA PUR DI LIQUIDARE QUEL PATRIMONIO E QUEL PASSATO CON TUTTI I SUOI SEGNI – LA VERGOGNA PIU’ GRANDE E’ DI QUANTI HANNO AVUTO IL CORAGGIO E LA SFRONTATEZZA DI PROPORSI QUALI NUOVI TESTIMONI E PROTAGONISTI DI UNA NUOVA SINISTRA.
QUELLA NUOVA SINISTRA CHE SI STA DIMOSTRANDO IMPOSSIBILE, QUANTO INUTILE .
UNA SINISTRA ORMAI SENZA PIU’ RADICAMENTO SOCIALE, CAPACITA’ D’INIZIATIVA E CHE SI LIMITA A ESSERE VARIANTE SUBALTERNA DI UN LIBERALISMO ADDOMESTICATO E SENZA NEPPURE QUELLA CAPACITA’ DI SDEGNO MORALE PROPRIO DEI MIGLIORI ESPONENTI, CUI PURE CI SI RICHIAMA, SPEZZANDO COSI’ OGNI ANTICA CONTINUITA’ E FACENDOSI STRANIERI A SE STESSI.
DAL PRIMO D’AGOSTO – SE NO SUCCEDERA’ QUALCOSA OGGI DEL TUTTO IMPREVEDIBILE E IMPROBABILE – SAREMO, DUNQUE, ANCORA PIU’ SOLI E PRIVI ANCHE DELL’ULTIMA TRACCIA DI UNA GRANDE ESPERIENZA.
VERGOGNA! E ANCORA VERGOGNA!  

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SIAMO STATI DAVVERO BRAVI (Ermanno Tarozzi, 30 luglio)

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CARO TAROZZI I DIRIGENTI DEL TUO PARTITO HANNO LE IDEE MOLTO PIU’ CHIARE DI TE DOVE DEVE ANDARE. E MENTRE TU PUBBLICHI LA COPERTINA DEL LIBRO DELLE LETTERE DI TOGLIATTI LORO FANNO FINIRE IL GIORNALE DI ANTONIO GRAMSCI. GESTO SIMBOLICO QUANT’ALTRI MAI SENZA UNA PIEGA SENZA UN PLISSE’. NATURALEMENTE NON ERA MANCATA #UNITASTAISERENA DI MATTEO. SVEGLIA!!!! (Gabriele Pastrello)

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Questo pd ha Europa, che nessuno compra, come SUO giornale. L’Unità è sempre stata considerata un fastidio. .talvolta ha osato critucare il piccolo Pagliaccio (lo chiamo così xchè lui ha detto che se non avesse fatta una riforma al mese sarebbe stato solo un Pagliaccio. ) – (Mulo Parlante)

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L’Unità fu opera di Antonio Gramsci, un uomo che si collocò subito là dove a nessuno piace essere: nell’umiltà del servizio, nell’apparente insignificanza dello studio e della riflessione profonda, nelle difficoltà della lotta, nella sofferenza di chi si oppone a forze sovrastanti. Un luogo che ti espone ai colpi del potere, alla persecuzione degli aguzzini, ti getta nel silenzio di una cella e ti conduce alla morte.
L’Unità fu l’opera di un martire geniale e generoso.
Chi avrebbe potuto, chi avrebbe dovuto salvare l’Unità, è convinto, invece, che la storia sia l’eredità di chi fa sfoggio di supponenza e di forza, di chi conosce le furbizie per la scalata del potere…
Ma questa è solo una storia apparentemente vincente. Che poggia sulle difficoltà di un popolo stanco e disincantato e si alimenta di parole e di promesse.
Chi non ha voluto salvare l’Unità è solo un mantello stracolmo di vento…
Verrà l’autunno e questa storia apparirà come un nodo d’illusioni e d’inganni.
E bisognerà ricominciare…(Luigi Altea – 30 luglio)

Franca

L’ Unità Stamattina … Era Tutto In Bianco … Parte le Prime Due Pagine … Che Spiegavano Il Motivo …In Segno Di Protesta ….. Domani Il Giornale Sarà In Edicola per L’ Ultima Volta ……..Io Invece Spero Tanto Che Ci Sarà Il Modo Per Salvarlo …… Da Ottimista Che Sono … Lo Spero …. Ha Una Storia Di Sinistra Troppo Importante ….. Non Possono Farlo Finire Così ……. La Sinistra Deve Avere Una Sua Voce …… Perciò ……… Ciaoooooooo …….

Giù Le Mani Dall’ Unità (Franca Guastadini – 30 luglio)

Fingersi sorpresi o indignati della morte de L’Unità, da parte di chi tiene da tempo il timone, è ipocrita… la fine è stata decisa da un pezzo.. da quando è partita, nel PCI, l’opera di normalizzazione che doveva far superare la “diversità positiva” troppo ingombrante, da un PD che non poteva sostenere un giornale che desse voce a chi di voci ne deve gestire così tante da rendere impossibile una sintesi dignitosa senza alcuna volontà di approdare ad un giornale di vera opinione con il rischio di disturbare il manovratore di turno e far scoppiare le contraddizioni interne…. dai consumatori che, al di là dell’indignazione di rito, quel giornale, chi per atavico pregiudizio, chi per (de) formazione personale… non l’ha mai letto… allora quello che (mi) fa più incazzare è la strumentalizzazione che fa leva sulle corde emotive di un (ex) popolo di sinistra in disarmo.. dal grande Scarpaciotti, figlio di Maria Balosini che concede di chiamare le Feste intitolandole a L’Unità.. alle “lettere” dei big che rivolgono appelli non si sa a chi….tuttafinzioneperstarsereni (Grazia Nardi 1 agosto)

Spairani

L’UNITA’ non potrà morire nonostante Renzi, perché oggi più che mai ci vuole una voce che sappia riportare i sentimenti, i bisogni, i dolori della gente. Non potrà finire, anche perché è come il PCI della GENTE (canzone che posto sotto), che, se oggi non è presente sulla scena Politica è presente in moltissimi cuori, e presto proprio grazie al MONARCA REAZIONARIO RENZUSCONI potrebbe trovare la strada giusta per il suo rilancio che tutti i Lavoratori ONESTI aspettano. L’Unità è un’IDEA DI GIUSTIZIA ed è per questo che come la Fenice risorgerà presto: non è solo un augurio è una CERTEZZA.

http://www.unita.it/italia/unita-cessazione-pubblicazione-liquidazione-fago-nie-mian-ioannuzzi-pd-renzi-bonifazi-1.583242

(Araldo Spairani 30 luglio)

cecchi

C’era una volta l’Unità ……………………(Stefano Cecchi, 30 luglio)

morganti

1976. Io l’Unità la ricordo così (è una copia della mia collezione personale). Non male. Di sicuro altri tempi (Alfredo Morganti, 30 luglio)

boscarol
L’UNITA’ SOSPENDE LE PUBBLICAZIONI

I liquidatori di Nuova iniziativa editoriale spa in liquidazione, società editrice de l’Unità, a seguito dell’assemblea dei soci tenutasi in data odierna comunicano che il giornale sospenderà le pubblicazioni a far data dal 1 agosto 2014.

IL COMUNICATO DEL CDR: “FINE DELLA CORSA”
Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l’Unità. I lavoratori sono rimasti soli a difendere una testata storica. Gli azionisti non hanno trovato l’intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale. Un fatto di gravità inaudita, che mette a rischio un’ottantina di posti di lavoro in un momento di grave crisi dell’editoria. I lavoratori agiranno in tutte le sedi per difendere i propri diritti. Al tempo stesso, con la rabbia e il dolore che oggi sentiamo, diciamo che questa storia non finisce qui. Avevamo chiesto senso di responsabilità e trasparenza a tutti i soggetti, imprenditoriali e politici. Abbiamo ricevuto irresponsabilità e opacità. Questo lo grideremo con tutta la nostra forza. Oggi è un giorno di lutto per la comunità dell’Unità, per i militanti delle feste, per i nostri lettori, per la democrazia. Noi continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico.

E con questa .. “l’opera” è conclusa. Il “verso è cambiato”. (Maria Boscarol, 29 luglio)

abbracci al mio papàunita

Ho acquistato l’Unita’ per l’ultima volta il titolo ” Hanno ucciso l’Unita”. Nella striscia rossa “dovrà essere un giornale di sinistra. Io propongo come titolo l’Unita’ puro e semplice che sarà un significato per gli operai e avrà un significato più generale” Antonio Gramsci. U na grande vignetta di Staino con Bobo a terra ferito da tanti mattoni cadutigli addosso che dice alla figlia spaventata: speravo fossero emendanti, invece era proprio l’Unita!…all’interno solo due pagine con articoli sull’argomento e poi tante pagine bianche. Una tristezza infinita! La chiusura di questo quotidiano storico proprio in questo momento politico e’ veramente simbolico (Carla Augenti, 30 luglio)

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Leggo che l’Unità sospenderà le pubblicazioni dal 1 agosto 2014. Quindi, dal 1 agosto il giornale fondato da Antonio Gramsci non sarà più in edicola. Qualcuno dirà che è la legge del mercato, le aziende aprono, chiudono in base alle leggi della domanda e dell’offerta. Tutto vero ma quando un giornale con una storia così radicata nel paese arriva al fallimento, è un segnale di turbamento che mi strazia il cuore. Non chiude solo un giornale, chiude soprattutto un pezzo di storia del paese legata al movimento operaio, alla democrazia. Chissà se qualcuno dirà “ce ne faremo una ragione”. Io no perché nei paesi a più alto tasso di democrazia la carta stampata riscuote ancora considerazione. (Paola Bassi)

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Secondo me Renzi farà riaprire L’Unità. Lui ha fatto entrare il PD nel PSE…ha ridato il nome originario alle Feste dell’Unità…per lui questi sono bocconcini da dare a noi poveri illusi che vivono di ricordi, nostalgie del passato etc. Poi le riforme le fa con gli altri, ma questi regalini ce li fa. (Pietro Sergi , 30 luglio)

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non riesco neanche a commentare….(Cinzia Zini, 30 luglio)

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Il prossimo 12 febbraio L’Unità compirà 90 anni. A poche settimane da questo importante anniversario proponiamo a tutti i lettori del quotidiano di Gramsci un’iniziativa di azionariato popolare. Firmando questa petizione ci si impegna in maniera informale a sostenere l’acquisto di alcune quote del giornale.

La direzione che questi anni tracciano – lo sappiamo – è quella di una progressiva riduzione dei contributi pubblici all’editoria, con tutti i rischi connessi alla privatizzazione dell’informazione che una tale scelta comporterà. L’Unità è sotto attacco da tempo, in maniera tragica anche dall’interno.

Definitivamente stanchi di vedere calpestata la Storia di questo giornale e quindi la nostra, chiediamo a Matteo Fago e agli altri soci de L’Unità di vendere una percentuale minima del quotidiano ai lettori, per superare la vergognosa vicenda che ha visto l’ingresso della dottoressa Ioannucci, ex senatrice di Forza Italia, nella compagine azionaria della Nie, società editrice.

Creiamo un’associazione di Audaci il cui presidente, scelto in rete tra personalità di altissimo profilo intellettuale per vicinanza alla nostra testata, possa essere nostro referente oltre che garante della nostra storia e delle nostre istanze in Cda. Noi ci occuperemo di raccogliere adesioni attorno a questo progetto e di lanciare una campagna di autofinanziamento per il giornale. Le donazioni verranno investite interamente ne L’Unità ma ci sarà data l’opportunità di dare raccomandazioni ai soci del quotidiano circa l’utilizzo dei fondi raccolti. Siamo disposti a investire i nostri soldi nella vostra società ma dateci modo di ricoprire realmente un ruolo centrale.

La nostra attitudine è storicamente doppia, di lettori e di diffusori. Oggi vogliamo essere anche soci e sedere nel Consiglio di Amministrazione. Perché ciò accada ci impegniamo a contattare 20 mila persone che vogliano investire sul futuro del nostro giornale. Fissiamo il prezzo di ogni singola quota a 20 euro, ognuno potrà acquistare fino ad un massimo di 5 quote. Riprendiamoci L’Unità, compriamone un pezzetto. Al fianco della Redazione e contro chi è stato capace di affidare una parte del giornale ad una berlusconiana. Pensate che bel regalo di compleanno sarebbe: il 12 febbraio non limitiamoci a onorare questi ultimi 90 anni, puntiamo dritti al secolo di vita. Ancora noi. TUTTI.

Gli Audaci, in tasca l’Unità 

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Il 1° agosto cesseranno le pubblicazioni de “L’Unità”, storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci 90 anni fa. Alle difficoltà de “L’Unità” si aggiungono quelle de “il Manifesto” e di “Europa”, e altre testate cartacee. Nel corso della cerimonia del Ventaglio, l’incontro annuale tra la stampa parlamentare ed il capo dello Stato, Alessandra Sardoni, presidente dei cronisti parlamentari, ha sottoposto a Giorgio Napolitano la difficile situazione dell’editoria italiana, facendo cenno proprio alla situazione de “l’Unità”.

Il Presidente della Repubblica ha sollecitato editori, giornalisti, organizzazioni professionali e istituzioni a difendere l’editoria in quanto il pluralismo è uno dei cardini della nostra democrazia.

Sono proprio le parole del Presidente della Repubblica a spingerci nel lanciare questo appello rivolto simbolicamente al Capo dello Stato e a tutti quei soggetti realmente sensibili alla sorte di questa storica testata.

Al di là della linea editoriale del giornale che ne ha fatto da sempre un organo di stampa legato prima all’esperienza culturale dei comunisti italiani e successivamente a un’area più vasta della sinistra, riteniamo che tutti i cittadini, al di là della loro appartenenza politica e culturale, debbano difendere l’esistenza del giornale. E ci auguriamo che questo sostegno arrivi anche da parte di imprenditori realmente sensibili.

Difenderne la sua presenza in edicola significa sostenerlo con l’acquisto. E questo è il primo appello che lanciamo a tutti. Una crescita delle copie del giornale può renderlo appetibile ad eventuali editori, conservarne la presenza nel panorama editoriale, salvare l’occupazione di giornalisti e poligrafici.

Facciamo anche appello ai direttori e ai colleghi di ogni mezzo di informazione, televisiva, radiofonica, della carta stampata e on line, affinché, in questa situazione di difficoltà per la testata, si continuino ad ospitare i giornalisti de “l’Unità” negli spazi dedicati all’analisi ed al commento dei fatti.

Facciamo infine appello alle associazioni, ai partiti, ai movimenti politici ed ai loro massimi rappresentanti che rappresentano la cultura progressista del Paese, di farsi parte attiva per non cancellare un’esperienza editoriale che è parte della storia italiana.

Primi firmatari:

Stefano Corradino
Santo Della Volpe
Alessio Falconio
Gian Mario Gillio
Giuseppe Giulietti
Giorgio Santelli
Roberto Secci
Vincenzo Vita

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NOI MILITANTI DA SEMPRE NON POSSIAMO PERMETTERE CHE L’UNITA’ MUOIA, O VENGA CHIUSA, ANCHE PERCHE’ SAREBBE LA VITTORIA DI QUANTI LO HANNO AVVERSATO E COMBATTUTO DAL MOMENTO CHE ANTONIO GRAMSCI PUBBLICO LA PRIMA EDIZIONE DE L’UNITA’ CHE INIZIO IMMEDIATAMENTE A COMBATTERE CONTRO IL fascismo, contro gli agrari, contro la mafia comunque camuffata E CONTRO TUTTE LE INGIUSTIZIE VERSO I PIU’ DEBOLI, VERSO I DISEREDATI E CONTRO LA POVERTA’. L’UNITA’ CHE E’ STATA SEMPRE A FIANCO DEL MONDO DEL LAVORO AL MONDO DEL SAPERE , A FAVORE DELLA PACE NEL MONDO NON PUO SCOMPARIRE. ALL’ATTUALE segretario Pro Tempore del PARTITO DEMOCRATICO CHE, QUALCHE SETTIMANA FA INTERVENNE SULLA ” QUERELLE ” , sul nome delle Feste di questo anno , ha detto che dovranno chiamarsi FESTA DE L’UNITA’ , e non FESTA DEI DEMOCRATICI. Voglio chiedergli se è stata la ripetizione del < STAI SERENO ENRICO > , cioè, se quelle frasi di chiamare FESTE DELL’UNITA’ <ERANO IL CAMPANELLO D’ALLARME CHE NE ANTICIPAVA LA CHIUSURA > , anzichè mettere in atto TUTTE QUELLE MISURE PER IMPEDIRNE LA CHIUSURA. L’UNITA’, ESSENDO IL SIMBOLO DELLA LIBERTA’ , NOI CHE LO ABBIAMO DIFFUSO, CHE LO PORTAVAMO CASA PER CASA , CHE LO SOSTENEVAMO , DOBBIAMO FAR SAPERE A TUTTI CHE , IMPEDIREMO LA SUA MORTE. AVANTI COMPAGNI/E E AMICI/CHE , AL LAVORO E ALLA LOTTA PER SALVARE L’UNITA’ !!! (Giuseppe Nicolosi 31 luglio)

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