Il diritto di sognare

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea
Carlo Calenda sarà candidato sindaco di Roma.
Per l’ufficialità si attendono gli esiti dei prossimi riservatissimi sondaggi. Gli ultimi lo davano tra lo 0,1 e il 99,9%: un forchettone ancora molto ampio che andrà affinato con ulteriori indagini.
Piaccia o non piaccia, Calenda si dimostra uomo coerente e coraggioso.
E’ coerente, non perché non cambi frequentemente partito, ma perché riesce sempre a non cambiare espressione. Ha sempre quel sorrisetto di chi è sicuro che, anche questa volta, troverà qualcuno che gli crederà.
E’ inoltre coraggioso perché sa mettere l’asticella sempre più in alto.
Gli amici di Viterbo gli avevano proposto di candidarsi sindaco di Orte, ma Calenda, senza alcuna esitazione, dovendo scegliere o Roma od Orte, coraggiosamente ha scelto Roma.
E sapete perché? “Per ridare ai romani la possibilità di sognare”!
Quando ho letto questo proclama del leader di Azione, sono rimasto alquanto perplesso.
E tuttavia, siccome a a Roma ho tanti parenti e amici, ho potuto direttamente verificare che i molti problemi che angustiano la città, trovano origine proprio nell’impossibilità che ha di sognare.
I romani non sognano più da tanto tempo…
Un mio cugino ha fatto l’ultimo sogno tantissimo tempo fa. Ha dimenticato la data, ma ricorda che era ancora sindaco Luigi Petroselli.
Un mio anziano ex collega mi ha confidato che la sera guarda qualche filmino hard…sperando poi di sognare qualcosa durante la notte. Niente!
Una mia amica, rientrando a casa dal lavoro, si è imbattuta in una miriade di topi. Mi sembrava di sognare, mi ha detto. Ed invece no: erano sorci veri…
Io non so se i romani riusciranno nuovamente a sognare.
So però che Carlo Calenda il Campidoglio lo sogna. Se lo sogna…
Solo al risveglio capirà se erano sorci veri o sorci verdi.
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