Autore originale del testo: Pina Fasciani
Chi ha riabilitato il fascismo? (Video di Luciano Canfora)
“Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano.
(Antonio Gramsci, L’Ordine Nuovo, 26 aprile 1921),
“il fascismo è l’autobiografia della nazione” Piero Gobetti
Il fascismo ai nostri tempi
di Pina Fasciani
Se guardiamo attentamente come si muove la Meloni si può rintracciare come il fascismo abbia assunto, nel periodo che viviamo, un certo grado di adattabilita’.
Non siamo difronte a uno stato oppressivo, incombente, tipico di quel regime, che minaccia le nostre libertà.
Siamo difronte a un governo che si fa Stato e che per articolazioni, quindi per settori, ambiti, spazi, controlla e implementa il proprio potere. Controllo progressivo del sistema informativo, sostegno a singole corporazioni come i tassisti o balneatori, ambiti esaltati come le forze militari e di polizia, spazi storici da celebrare in contrapposizione con quelli della sinistra.
Uno Stato/governo che articola il suo intervento non sfacciatamente, ma con gradualità, a passi successivi, come per far penetrare nel tessuto sociale un humus indolore per non creare reazioni prorompenti e contrarie.
Questa modalità è ormai palese. Sul piano della comunicazione si mescola la simpatia, l’affabilita’, l’immagine trandy, o la battuta popolana, con il piglio decisionista del pugno fermo. Una mescolanza che nell’intento della Meloni allontana le paure, blandisce il “popolo”, foraggia i sostenitori.
L’adattabilita’ si è vista platealmente nel sostegno atlantista sulla guerra in Ucraina, sulle politiche europee con il patto di stabilità, rinnegando così le politiche nazionaliste e antieuropeiste e sull’autonomia differenziata. Tre temi di primaria importanza che la Meloni ha bellamente “adattato” rinunciando a parte della propria identità in favore di una più sbiadita. In questo gioca la sua carta per farsi accettare a livello internazionale e per mantenere a bada i propri alleati nel governo, come Salvini. Stessa cosa sta facendo la Le Pen in Francia.
Anche sui diritti propone adattabilita’, rassicura da una parte, come per la 198, ma dall’altra fa penetrare l’idea della “completa applicazione” riferendosi alla dissuazione ad abortire.
Una politica in qualche modo “smart”, o cerchiobottista, che si pone in mezzo, ambigua quel tanto da consentirgli di spostarsi di qua o di là secondo le circostanze.
Ciò naturalmente regge, può dare frutti, fintanto che però i temi veri, quelli che riguardano le condizioni economiche di questo paese e le condizioni di vita di milioni di persone non si imporranno e chiederanno ben altre decisioni.
Il debito pubblico è arrivato a 3 mila miliardi, un bubbone che la Meloni non può “adattare” se non assume una seria politica economica tale da poter affrontare un declino economico già scritto.
Parlo della miope politica delle toppe (compresi i miseri aiuti, i bonus, il Cuneo fiscale, ecc. tutti in scadenza di un anno), un PNRR che a detta della Banca d’Italia non produrrà crescita, settori strategici venduti al miglior offerente. Tutti temi che rappresentano la vera cartina di tornasole del governo.
Cosa dice la Meloni su questo? Niente, si rende irreperibile. Qui non si adatta, tace e sposta l’attenzione verso i “nemici” di sinistra sul piano ideologico, delle responsabilità dei governi precedenti, e quindi su un armamentario propagandistico buono per i beoti.
Segno che su questo il fascismo “smart” non ha idea alcuna su come intervenire. Non lo sa.
Ergo puoi essere smart quanto vuoi, puoi pavoneggiarti al G7 e fare le faccette quanto ti pare (pur avendo perso 700 mila voti e governare con una maggioranza che è minoranza nel paese), ma il conto arriverà presto.
Sarà in quel momento che ci accorgeremo che anche il fascismo “flessibile”, articolato, adattabile, smart, simpatico, popolare, non è in grado di fare alcunché, neanche a tramutare la tragedia storica delle sue radici a una commedia degna del Bagaglino.
Ps: naturalmente chi ne pagherà le spese saranno i soliti, mentre lor signori assistono beati a questo immondo spettacolo.
Pina Fasciani