IL GIORNO DEGLI SMEMORATI
Le celebrazioni e le testimonianze che sono andate in onda o che hanno caratterizzato le retoriche dichiarazioni istituzionali e politiche del “giorno della memoria”, invece di essere un giorno per una memoria “ragionata”, cioè capace di trarre una lezione per l’oggi e per il prossimo futuro, ragionando appunto sulle cause e sulle forze reazionarie in Europa e in Italia che allora hanno prodotto due regimi sanguinari come il Fascismo e il Nazismo, con l’Olocausto di 6 milioni di ebrei, zingari, portatori di handicap, gay, comunisti e oppositori vari, si sono cimentate in una gara a nascondere la realtà storica, specialmente sul contributo fondamentale che venne dall’alleanza internazionale a cominciare dall’apporto dell’Unione Sovietica, insieme agli USA e alle liberal democrazie Europee, alle resistenze e alle guerre partigiane nazionali, per liberare l’Europa da queste due piaghe. E questo per non disturbare le attuali politiche aggressive e guerrafondaie e di riarmo degli USA, della Nato e della neodestra Europea. Avrebbero dovuto riconoscere storicamente che proprio la borghesia nazionalista e imperialista Europea produsse quei regimi autoritari, classisti, per rispondere ai disastri sociali ed alle rivendicazioni di pace e di giustizia sociale delle popolazioni europee uscite distrutte dalla prima guerra mondiale. Avrebbero dovuto riconoscere che i pericoli di nuovi regimi e movimenti autoritari di matrice fascista e neonazista sono già presenti in Europa e che la guerra in Ucraina è solo la punta di un Iceberg. Ecco perché la “memoria” non può fermarsi solo a ricostruzione di vicende personali, senz’altro importanti, prese come testimonianze, ma deve fornire anche spiegazioni sulle cause e sui fattori politici, economici, sociali che le hanno prodotte. Ecco perché non c’è da star tranquilli per l’oggi e per il prossimo futuro dal momento che proprio quelle forze antifasciste che vinsero, sono attualmente divise da una guerra che non fa altro che alimentare nazionalismi, odio, razzismo, xenofobie e distruzione e un’escalation della tensione e della guerra e la rinascita di destre nazionaliste, fasciste e neonaziste. C’è stata una rimozione dell’analisi storica per non rendere esplicita la responsabilità di chi oggi, con dichiarazioni di guerra, invio di armi, propaganda guerrafondaia di illusorie vittorie, sta ripercorrendo le stesse strade che portarono allora alla nascita di quei regimi e vuole alimentare tensioni nazionaliste, divisioni e guerre.
Il “giorno della memoria” è il giorno degli smemorati
Autore originale del testo: Pino Coluccia
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