di Luigi Altea – 6 febbraio 2018
Fino al 4 marzo saremo gratificati da statistiche sempre più confortanti.
Mille grazie all’ISTAT, e felicitazioni per il suo autonomo e imparziale lavoro, al servizio dei cittadini.
E tuttavia, per evitare di cadere in uno stato d’incantesimo, credo sia opportuno cercare, nell’uovo delle incontestabili ed evidenti verità, il pelo delle meno visibili “bugie”.
Se trovandoci imbottigliati nel traffico, spazientiti, ci mettessimo ad urtare all’impazzata le auto che ci stanno attorno, inconsapevolmente noi miglioreremmo le statistiche sulla produzione industriale e sull’occupazione.
Lo stesso risultato “positivo” otterrebbe un pazzo che decidesse di provocare una frana, o di far saltare un ponte.
E’ paradossale, ma provocare dei danni a qualcuno, può arrecare un beneficio a molti.
Ogni disastro, infatti, sollecita una maggiore produzione di materiali, di attrezzature, e quindi un maggiore impiego di manodopera.
Il PIL non è mai cresciuto tanto come subito dopo le Grandi Guerre.
Così va il mondo in cui ci tocca vivere, speriamo ancora moltissimo tempo…
Pensate…
Ogni bambino che annega nel Mediterraneo è uno “sbarcato” in meno.
Ogni donna consegnata agli stupratori dei lager libici è una “sbarcata” in meno.
Ogni uomo torturato, ucciso, o venduto ai mercanti di esseri umani in Africa, è uno “sbarcato” in meno.
Ogni barcone che si rovescia e affonda col suo dolente “carico” di illusioni e di gemiti, è uno sbarco in meno.
Ogni morto contribuisce a migliorare le statistiche, che trionfalmente già registrano una netta diminuzione della “invasione”.
Per il Governo e per il ministro di polizia sarà un successo del quale menar vanto.
Il segretario del PD sventolerà le statistiche in campagna elettorale.
Anche il folle scellerato di Macerata, a suo modo, voleva dare il suo macabro contributo per migliorare le statistiche…
Si è trattato di un fanatico fascista, atteso giustamente dalle patrie galere.
Non vi preoccupate, non sono impazzito anch’io, e non intendo fare accostamenti forzati, assurdi e improponibili.
So bene, infatti, che gli altri, quelli che ci governano, sono persone perbene, sagge, lucide e democratiche.
Attese da una luminosa carriera.
Il mio è solo un invito a guardare le statistiche con disincanto…
