Fonte: Il Fatto Quotidiano
Il tour elettorale di Salvini sarà a spese nostre. Il suo ministero sborserà circa 500mila euro
Le campagne elettorali costano e le casse dei partiti piangono. Ma Matteo Salvini ha trovato la soluzione: snocciolare i propri successi e promuovere le iniziative del ministero dei Trasporti in eventi istituzionali – e quindi pagati con soldi pubblici – sparsi per l’Italia e programmati da qui a fine maggio, secondo uno schema già rodato per le Regionali. Un giochino costato una media di oltre 50 mila euro a evento e che quindi, in totale, peserà sulle casse dello Stato più di mezzo milione, preservando invece i conti della Lega.
Coincidenza Le tappe prima delle elezioni
Il tour “L’Italia dei sì” ha già toccato 7 città, ma la novità è che il ministero ha già previsto altri 5 appuntamenti da qui al 31 maggio, ovvero prima delle elezioni. E la scelta dei luoghi non è mai casuale: delle 7 città visitate finora dagli eventi di Salvini, ben 5 erano in campagna elettorale al momento della kermesse. È avvenuto a Cagliari, dove le Regionali ci sono appena state, ma pure a Potenza e Pescara (dove si voterà presto per scegliere il governatore), mentre a Trento e Bolzano la visita salviniana ha preceduto di poco le rispettive elezioni provinciali. Senza dimenticare Bari, che comunque andrà al voto in primavera e ha ospitato l’Italia dei sì a novembre, con Milano che resta dunque l’unica tappa senza imminenti interessi elettorali.
A organizzare ogni evento ci pensa Ram spa, una società interamente controllata dal ministero di Salvini e gestita da un suo fedelissimo, Dario Bordoni. È Ram a pensare all’affidamento diretto dei vari servizi richiesti, dal catering all’allestimento tecnico. Il Fatto aveva già raccontato che le prime quattro tappe – Trento, Bolzano, Milano e Bari – erano costate più di 200 mila euro.
Cagliari Gadget, buffet e servizi a 53 mila euro
A quelle cifre si aggiungono ora i numeri della kermesse sarda, quella che – al solito – è stata presentata come un evento istituzionale per parlare dei progetti del ministero e di quanto fatto finora, ma di fatto è servita a lanciare la fallimentare campagna elettorale a sostegno di Paolo Truzzu, poi sconfitto. Per l’evento del 26 gennaio, Ram ha approvato diversi ordini di acquisto per un totale di quasi 53 mila euro più Iva. Si tratta di affidamenti diretti, il più corposo di quali è quello da 23.300 euro (sempre al netto dell’imposta sul valore aggiunto) verso BePop Srl, una società con sede a Napoli la cui amministratrice unica è Eugenia Russo. Esperta di comunicazione politica, in passato ha lavorato per esponenti leghisti (come il campano Severino Nappi) e in generale del centrodestra (Catello Maresca), ricevendo riscontri positivi al punto che il suo nome era tra i candidati a sostituire Luca Morisi nella “Bestia” nelle settimane in cui lo storico spin doctor di Salvini si era allontanato dalla macchina social leghista.
A BePop sono state chieste “le attività di Project Management, progettazione e realizzazione materiale digitale, video e stampa”. Non è una novità: la stessa società si era aggiudicata due diversi affidamenti – uno da 58 mila euro più Iva, l’altro da 68 mila più Iva – per i primi quattro eventi del tour. Ai 23 mila e dispari finiti a BePop per l’appuntamento di Cagliari si aggiungono i 18.500 più Iva approvati, sempre da Ram, in favore di Iiriti Srl. Il motivo? “Allestimento tecnico per l’evento”, comprensivo di “audio, luci, video, strutture e tecnici”. L’importo pagato coincide col preventivo presentato dall’azienda.
Ma non è finita. Per esaltare la visita di Salvini a Cagliari, Ram ha pensato anche di provvedere a una “fornitura di gadget”, accogliendo la proposta economica della società Cs Promo, specializzata nella personalizzazione di braccialetti, penne, agendine eccetera. Souvenir vari costati 3.371 euro (più Iva) alla controllata del ministero. E ancora: per l’evento di Cagliari Ram ha sborsato altri 4.790 euro più Iva per la “fornitura e posa di totem e pannelli”, ancora tramite affidamento diretto questa volta a beneficio di Pubblicitas srl. Infine, ulteriori 3.044 euro più Iva per affittare la location, ovvero l’Hotel Regina Margherita, e assicurarsi i relativi “servizi ristorativi”. Il totale perciò sfonda i 53 mila euro, a cui sommare l’imposta sul valore aggiunto.
Agenda Propaganda pure prima del voto ue
Questo il quadro su Cagliari. Nell’attesa del conto definitivo su Potenza e Pescara, già visitate da Salvini, si possono già fare ipotesi sul futuro del tour. Ram infatti ha già chiuso accordi a lungo termine con due delle società con cui ha lavorato a Cagliari. Evidentemente soddisfatta del servizio, la società gestita da Bordoni ha premiato la Iiriti srl con un affidamento diretto per “l’allestimento tecnico di sette eventi dal 9 febbraio al 31 maggio 2024”.
Se a Cagliari la singola prestazione era costata 18 mila euro, l’abbuffata fa scendere il prezzo a 11.478 euro a evento, per un totale di 80.349 euro più Iva. Al di là dell’affidamento, la delibera di Ram indica dunque che Salvini ha intenzione di proseguire con le tappe e andare avanti fino alle Europee. Dei sette eventi citati nell’atto, due sono già avvenuti (Potenza e Pescara) e altri cinque ci saranno nei prossimi tre mesi. E per i fortunati spettatori ci saranno sorprese, visto che la controllata del ministero ha deciso di comprare decine di gadget anche per i prossimi appuntamenti. Con la stessa ratio della delibera in favore di Iiriti, Ram ha infatti approvato un pagamento da 24 mila euro più Iva verso la già citata Cs Promo, la stessa che ha pensato ai souvenir per Cagliari. Anche qui, “sette eventi dal 9 febbraio al 31 maggio”.
Ipotizzando che ciascun evento mantenga una media di circa 50 mila euro l’uno e senza considerare l’Iva, a fine tour “L’Italia dei sì” sarà costato oltre 600 mila euro di soldi pubblici. Salvini e la sua campagna elettorale ringraziano. Le casse della Lega pure.