In pasto al capitale

per Gabriella
Autore originale del testo: Luigi Russi
Fonte: LRning.info
Url fonte: http://lrning.info/it/portfolio-item/in-pasto-al-capitale/

 

IN PASTO AL CAPITALE. LE MANI DELLA FINANZA SUL CIBO – di LUIGI RUSSI – ed. CASTELVECCHI

È  difficile cogliere l’abisso tra le esperienze che del cibo possiamo trarre dal quotidiano, e la rappresentazione che ne viene adottata all’interno dell’esoterico mondo della finanza. Ciononostante, la finanza informa ed influenza una moltitudine di aspetti del vivere, che risulta sovente difficile far risalire ad essa. Uno di questi aspetti è proprio il cibo. Il cibo rappresenta infatti l’ultima frontiera ad essere allineata alle logiche del calcolo finanziario, che costituiscono ormai una nuova lingua franca in grado di accomunare tanto le piazze di scambio quanto i consigli di amministrazione aziendali. Ne In Pasto al capitale – traduzione italiana dell’originale inglese Hungry Capital – cerco di sviscerare questi collegamenti, al fine di trasmettere al lettore una comprensione di base del complicato fenomeno della finanziarizzazione del cibo, quale stimolo per una cittadinanza ed un consumo consapevoli.

Gli ultimi trent’anni hanno inaugurato un periodo in cui è aumentata, in maniera senza precedenti, la capacità del capitale finanziario di condizionare un numero crescente di aspetti del vivere quotidiano. Il mondo del cibo è uno di questi, sfigurato da cicatrici difficili da rimarginare. Le conseguenze sono pesanti: la crisi dei prezzi alimentari del 2008, il pugno di ferro dei giganti della distribuzione che occupano le filiere, la devastazione ecologica disseminata da reti globali di approvvigionamento, il furto di terre nel nome dello sviluppo. In pasto al capitale presenta un’analisi accessibile, e al contempo rigorosa, dell’impatto che il sistema finanziario esercita sull’economia del cibo a vari livelli: partendo dalla speculazione sulle derrate alimentari fino alle intricatissime filiere messe in piedi da produttori e supermercati. Ad ogni passo, la finanza fa sprofondare il cibo in un circolo vizioso volto ad accumulare profitti su profitti e colonizza il rapporto tra esseri umani e natura su cui si regge l’agricoltura. Il risultato finale è un Leviatano dai piedi d’argilla, che si tiene unito a stento. E che lascia sul terreno innumerevoli vittime: la vitalità dell’ecosistema, la resilienza dell’agricoltura e l’esistenza stessa dei contadini.

dalla prefazione di ANDREA BARANES

Gli ultimi trent’anni hanno inaugurato un periodo in cui è aumentata, in maniera senza precedenti, la capacità del capitale finanziario di condizionare un numero crescente di aspetti del vivere quotidiano. Il mondo del cibo è uno di questi, sfigurato da cicatrici difficili da rimarginare. Le conseguenze sono pesanti: la crisi dei prezzi alimentari del 2008, il pugno di ferro dei giganti della distribuzione che occupano le filiere, la devastazione ecologica disseminata da reti globali di approvvigionamento, il furto di terre nel nome dello sviluppo. In pasto al capitale – testo giù uscito in Gran Bretagna nel 2013 col titolo Hungry Capital – presenta un’analisi accessibile, e al contempo rigorosa, dell’impatto che il sistema finanziario esercita sull’economia del cibo a vari livelli: partendo dalla speculazione sulle derrate alimentari fino alle intricatissime filiere messe in piedi da produttori e supermercati. Ad ogni passo, la finanza fa sprofondare il cibo in un circolo vizioso volto ad accumulare profitti su profitti e colonizza il rapporto tra esseri umani e natura su cui si regge l’agricoltura. Il risultato finale, sostiene Russi, è un Leviatano dai piedi d’argilla, che si tiene unito a stento. E che lascia sul terreno innumerevoli vittime: la vitalità dell’ecosistema, la resilienza dell’agricoltura e l’esistenza stessa dei contadini.

«Tramite i derivati è possibile realizzare speculazioni sul prezzo delle materie prime, andando di fatto a scommettere sulla fame dei più poveri»

 Luigi Russi

Dottorando in Politica economica presso la City University di Londra e ricercatore associato presso l’International University College di Torino. Si occupa da diversi anni di cibo, finanza  e nuovi movimenti sociali.

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