LA CONCEZIONE DI DEMOCRAZIA DI MICHELE SERRA E SCENARI PROSSIMI.

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pino Coluccia

LA CONCEZIONE DI DEMOCRAZIA DI MICHELE SERRA E SCENARI PROSSIMI.

Nel suo comizio alla Manifestazione da lui promossa, ai convenuti, Michele Serra , comprendendo che la Piazza raccoglieva un accozzaglia di varie posizioni contrastanti se non opposte, definiva per questa eterogeneità di posizioni “democratica”, tra i contrari e favorevoli al Piano di Riarmo della Von der Layen, ed ha coniato e sperimentato, dandone una dimostrazione visibile con la manifestazione stessa, una nuova concezione della Democrazia: un luogo, la piazza dove ciascuno, singolo o in gruppo, possa esprimere liberamente la propria opinione; un po’ come l’agorà Ateniese di Pericle, ma senza, e qui sta la novità, che nessuna posizione sia stata messa al vaglio, attraverso un voto o alzata di mano, di una decisione collettiva, per definire appunto democraticamente e in modo diretto, quale sia quella maggioritaria della Piazza. Per cui questa decisione in questo modo è stata e viene sottratta al popolo convocato e assunta poi dal ristretto gruppo dei promotori o dal possibile capo ( per noi la testata giornalistica). È un modello di democrazia autoritaria e populista che lascia si, il popolo a discutere ed esprimere le proprie opinioni, ma che conferisce ad un gruppo ristretto, oligarchico o individuale, capace di interpretare la volontà maggioritaria del popolo, il compito esclusivo della decisione. È un nuovo modello di democrazia, che stranamente, ma non tanto, assomiglia al modello di Premeriato che il governo Meloni sta tentando di istaurare in Italia, seppellendo definitivamente la nostra forma repubblicana democratica parlamentare e quindi molto lontano da quella configurata nella nostra Costituzione, che fonda la partecipazione alla decisione attraverso istituti, modi e forme che garantiscano la coerenza rappresentativa dei convenuti elettori, democratica e consensuale della decisione. Quindi questa Manifestazione segna un passaggio di fase politica in Italia, segnata a livello globale dal Trumpismo iper liberista e autoritario, con inediti scenari e sbocchi, con possibili nuovi schieramenti politici di tutte le forze in campo, intorno al tema del Riarmo e della guerra. Il giornale La Repubblica, con il suo staff giornalistico Serra, Giannini, Molinari, Mauro ed altri, cogliendo questo passaggio di fase ed il vuoto della politica, sia del governo, diviso nella sua stessa maggioranza, ma anche delle opposizioni divise, particolarmente il PD con la segreteria Sclhein a rischio di sopravvivenza, cerca di farsi carico di questo vuoto per condizionare questo passaggio in direzione forse di un nuovo centro, con l’aiuto prodigo di Mattarella e degli ex DC, Letta , Prodi, Gentiloni, Zanda, e nuovi tecnocrati, Bonaccini, Guerrini, con l’esclusione delle posizioni estreme alla Conte, di parte del PD, ma anche di Salvini. Vedremo.

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