La disciplina di partito e il cadornismo

per Gabriella
Autore originale del testo: Lucia Del Grosso
Fonte: luciadelgrosso.it
Url fonte: http://www.luciadelgrosso.it/?p=1378

di Lucia Del Grosso  27 giugno 2015

Ho letto con molto rispetto la dichiarazione di Miguel Gotor. Rispetto per la sua sofferenza, non si dicono senza profondo travaglio interiore parole come ” …… è la peggiore fiducia possibile perché viene data a un governo che con il suo comportamento mostra di non avere fiducia nel mondo della scuola: la voto soltanto per disciplina di gruppo e di partito ……….” o ” ……questo non è il partito né il programma con cui nel 2013 noi senatori del Pd ci siamo presentati davanti agli italiani e davanti ai nostri elettori, che – ne sono certo – non ci perdoneranno facilmente questo tradimento”.

Non capisco, ma mi adeguo. Anzi, capisco fin troppo bene che porcheria sto votando, tuttavia mi adeguo.

E’ la ragione è tutta lì e solo lì, nella disciplina di partito.

Che è un nobile richiamo, è sentire la responsabilità di partecipare ad un progetto collettivo con tutto il suo peso, quello di sfrondare il proprio punto di vista di quanto è di ostacolo al raggiungimento di un fine comune e condiviso.

Ma nel tuo intervento, caro Gotor, le premesse sono in stridente contraddizione con il senso profondo della disciplina di partito.

E le conclusioni lo sono ancora di più, se ti spingi fino ad evocare il tradimento degli elettori del PD e addirittura degli italiani.

Ha senso inchinarsi alla disciplina di partito se la rinuncia ad una propria opinione è compensata dalla consapevolezza che quella rinuncia è necessaria al raggiungimento di un fine superiore.

Perché solo così si può difendere con dignità la scelta compiuta in dissenso con le proprie convinzioni, ma in ossequio della disciplina di partito.

Ma se qui il fine è, come ravvisi tu lucidamente, il tradimento del Paese, non è altrettanto lucida la tua sottomissione all’ordine di scuderia del partito.

Più che la disciplina di partito ricorda il cadornismo, ti sei sacrificato ad una strategia folle. Il disorientamento di Renzi rispetto al fallimento del suo progetto, che lo sta portando ad esasperare i suoi errori anziché  a correggerli, vi sta conducendo al massacro.

Come ha provato sulla sua pelle Corradino Mineo, oggetto di un vero e proprio linciaggio, immeritato se si considera la tempra morale dell’uomo, che è indiscutibile.

Ma quando i novelli cadorna non tengono conto della realtà e vanno allo scontro a dispetto di qualsiasi buon senso, poi la realtà, cioè quel mondo della scuola offeso e tradito, non soppesa i vari gradi di responsabilità, sfoga la sua rabbia sul bersaglio più vicino.

E perciò in momenti drammatici come questi occorre fare scelte nette, non si può smontare pezzo pezzo con le critiche una legge e poi votarla, gli insegnanti esasperati non lo capiranno. Come il nostro popolo non ha capito l’Italicum, il Jobs Act e in generale il progetto del PD, mica briciole.

E’ il momento di dire con Fassina: “Tra il Pd e il popolo democratico abbandonato dal Pd scelgo il popolo democratico”.

Ti stimo, Gotor, e confido che presto sarai con noi, i traditi.

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