LA DISTANZA CHE CI SEPARA DAL CORPO DI RISURREZIONE.
In uno studio precedente (ASPETTI E CONSEGUENZE DELLA TENTAZIONE LUCIFERICA) si
accennava al tema della Caduta così come è registrata nel libro del Genesi. Riprendendo l’argomento e riflettendo: si può credere che il lavoro delle entità spirituali abbia creato qualcosa che alla fine è soggetto alla morte fisica ed alla decomposizione negli elementi minerali? In realtà, quello che fu creato fu il modello, l’archetipo, l’idea, la forma come prototipo spirituale. Nel linguaggio tecnico si chiama” fantoma”. La prima cosa che esistette del corpo fisico fu il fantoma, che naturalmente non poteva essere visto con occhi fisici. Si trattava di un corpo energetico totalmente trasparente. Quello che vediamo normalmente sono solo le sostanze che riempiono questa forma invisibile. Come fu allora che l’elemento minerale penetrò nell’archetipo, nel fantoma? Che cosa rese visibile e palpabile il corpo fisico? Non sarebbe stato visibile subito, se non fosse accaduta quella che si chiama La Caduta a causa dell’influenza luciferica. L’essere umano, il protoumano fu scaraventato verso la materia più densa e finì per incorporarla in conformità. A causa dell’influenza luciferica, le sostanze e le forze della materia impregnarono il modello spirituale, il fantoma, che si rese da allora visibile, opaco e palpabile. Come accennato nello studio anteriore, il germe dell’Io penetrò nella parte astrale senza rimanere autonomo come previsto in attesa dell’individualità piena, ma si mescolò coi germi del pensare, sentire e volere. L’ Io ottenne così preponderanza sulla astralità, divenne amalgamato di lì in poi col pensare, sentire e volere. Questa è la vera tentazione originaria.
Che cosa fa la differenza tra Gesù Cristo e gli altri esseri umani sulla Terra? Il fatto che tutti gli esseri umani portano con sé questo Io immerso nel corpo astrale, ma Cristo no. Cristo dopo il battesimo nel Giordano portava appena i residui dell’influenza luciferica, ed era quindi visibile il suo corpo per i primi trenta anni, ma dentro aveva di sé l’Entità cristica e non un Io umano.
Qual è la nostra reazione intellettuale di fronte a queste riflessioni che vanno diritte al tema della Resurrezione? Le persone ammettono una totale contraddizione tra il proprio cosmo visione e il fatto della Resurrezione. Ma rifiutare l’idea della Resurrezione è l’unica alternativa quando la ragione non comprende questa idea e la scarta? Non esiste un’altra alternativa? Non si vuole ammettere quest’altra alternativa, che cioè non sia colpa della Resurrezione il fatto di non poter comprenderla, ma piuttosto difetto dell’intelletto, incapacità di comprensione. Il fatto è che la nostra presunzione impedisce di dichiarare il nostro intelletto incompetente, e il nostro orgoglio non ce lo permette. Invece, ammettiamo l’idea che il nostro intelletto talvolta non sia appropriato e capacitato per comprendere il maggior evento dell’evoluzione umana. Che tipo di intelligenza è mai la nostra che non riesce a comprendere la Risurrezione? È l’intelligenza vincolata alla ineluttabile distruzione del corpo fisico alla morte, che a sua volta è legata all’alterazione del fantoma a causa dell’influsso luciferico. Fu per questa ragione che l’intelletto umano è divenuto così debole, così impoverito, al punto da sentirsi incapace di comprendere. La deficienza della forza del fantoma fa sì che il corpo sia in continua disgregazione per non essere bilanciato dalle forze costruttive che ha smarrito. Quale fu l’effetto della alterazione e distruzione del fantoma del corpo fisico? Se possedessimo il fantoma integrale, le nostre forze dell’anima sarebbero presenti nella nostra coscienza, sapremmo cioè realmente chi siamo.
Noi ignoriamo per completo quello che siamo per non avere un corpo fisico completo. Questo Io è così debole che i Greci antichi erano dominati da una sensazione tragica, dovuta da un lato dall’apprezzamento della bellezza del corpo fisico, e dall’altro dall’offuscamento dell’Io e la ineluttabile distruzione del corpo. Credevano che questo Io potesse esistere solo avendone coscienza, e vedendolo disgregarsi alla morte sentivano una sensazione di orrore per l’idea che l’Io scomparisse. Ciò lo vediamo riflesso in questa espressione greca “Meglio essere un mendicante sulla Terra che un Re nel regno delle ombre”.
Bisognava quindi recuperare il modello originale, il fantoma. Con il Mistero del Calvario succede che un uomo, portatore di Cristo, passò per la morte per cui scomparve l’elemento deperibile del corpo fisico e si elevò dal sepolcro il modello che sostiene dinamicamente i componenti fisici e materiali. Quello che le Entità spirituali avevano destinato all’essere umano fu quello che emerse del sepolcro, il fantoma puro del corpo fisico con tutte le sue proprietà. I corpi spirituali recuperati discendono per tutti gli esseri umani da Colui che risorse dalla tomba, e a tutti gli esseri umani è possibile stabilire con il Cristo una relazione tale da infondere questo modello spirituale nei propri corpi deperibili.
In un prossimo studio gli approfondimenti.
FILOTEO NICOLINI
IMMAGINE: EL GRECO, CRISTO RISORTO.