Se anche Mattarella critica l’Europa, pur con le formali attenuazioni necessitate dal ruolo, vuol dire che si può essere ferventi europeisti e, allo stesso tempo, desiderare un’Europa diversa.
Se il Presidente potesse parlare in piena libertà, probabilmente direbbe che l’Europa, così come si è palesata negli ultimi decenni, suscita disgusto e provoca notevole schifo.
E’ verissimo che l’Unione Europea ha garantito al Continente un lunghissimo periodo di pace.
E tuttavia, se lo scopo di una guerra è di imporre l’egemonia di una nazione, per esercitare la supremazia a proprio vantaggio, e a danno di altre nazioni, è inevitabile costatare che la guerra, seppure con altri mezzi, non è mai cessata e continua tuttora.
Nel recente passato, ad esempio, fu un atto di questo genere di guerra il comportamento della Germania nei confronti della Grecia.
La Germania dimostra, ancora oggi, di voler esercitare la sua innegabile leadership economica non per il bene comune dell’Unione, ma nell’esclusivo interesse dei tedeschi.
Tutto ciò sarebbe assolutamente legittimo se non contrastasse con le decantate finalità che dettero origine all’UE, e con gli effetti benefici che, nelle intenzioni, sarebbero equamente ricaduti su tutti.
Altri comportamenti di altre nazioni stridono vergognosamente con la retorica europeista che accompagna quelle intenzioni e quelle finalità.
Mi riferisco a quei paradisi fiscali, autentici “stati canaglia”come i Paesi Bassi che, produttori di bordelli e di tulipani, vivono parassitariamente alle spalle degli altri popoli europei.
No, non è questa Europa di profittatori e di scrocconi, quella sognata e voluta dai padri fondatori.
Anche noi italiani dovremmo riflettere…ed evitare l’irrazionale.
Per guarire l’Europa malata, non servono gli improbabili medici che la volevano e la vorrebbero morta…
E neppure giovano gli improvvisati sedicenti guaritori, stregoni e maghi, di cui abbonda la nostra imbarazzate classe dirigente, da troppo tempo densamente popolata da ciarlatani.
Che passi in fretta questa maledetta pandemia, perché davvero si ricominci altrimenti.