Se la guerra è un affare

per Gabriella
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 17 novembre 2015

Oggi Massimo Franco e Francesco Verderami hanno scritto sul Corsera due articoli quasi in fotocopia, almeno sui temi di fondo: la mancanza di unità che indebolisce il Paese, le logiche elettorali che dominano il dibattito italiano. Insomma, staremmo assistendo alla solite polemiche e alle solite risse per qualche voto in più. Quando invece oggi serve unità, pacificazione, riduzione a uno della discussione! In soldoni, una sospensione della politica e del gioco anche aspro di maggioranza e opposizione. È così? Il punto è questo? Il silenzio e l’allineamento dietro l’esecutivo, come se le scelte di quest’ultimo fossero le tavole della legge? Una specie di moratoria parlamentare o ‘partitica’? Ma se nemmeno in Francia l’Assemblea Nazionale s’è zittita! Lì si discute più di qua. Eppure è la nazione che ha versato tanto sangue innocente in strada. Sono gli stessi, quelli del Corsera, che predicano quotidianamente la sfiducia verso la politica (la casta, ecc.) ma poi, un passo prima delle grandi decisioni, concedono il massimo del credito all’esecutivo. È chiaro perché: sono contro la rappresentanza (il dibattito, le mediazioni, la complessità politica e sociale) ma molto a favore del governo forte, e magari schierato con i grandi interessi.

Ma poi ditelo a Famiglia Cristiana di zittirsi! In un editoriale, Fulvio Scaglione squaderna le cose esattamente come stanno. Complicità diffuse, furbizie politiche, affari, denaro, armi, petrolio, guerre sbagliate: ecco le cause della crescita Isis in questi anni. Il fondamentalismo è solo un ingrediente. Scaglione non ne dimentica una di ragione. E chiede comportamenti adeguati, davvero necessari a correggere quelle scelte. Altro che diluvio di bombe. Si tratta di chiudere i rubinetti, non di mercanteggiare, e di smetterla con le furbizie da falsa realpolitik, per la quale anche i terroristi diventano un’occasione di equilibrio regionale o di indebolimento dell’avversario. La bomba vera è una modificazione radicale del senso e della direzione delle politiche intraprese dall’occidente in quell’area in questi anni. La bomba vera è rinunciare ad alcuni lauti guadagni commerciali in cambio di più sicurezza per tutti noi. La bomba vera è non barattare questa sicurezza con delle posizioni di rendita politico-commerciale. La bomba vera è sacrificare uno zero virgola del PIL, e rinunciare a certi affari in medio oriente. In Arabia Saudita, per esempio. Roba recente, peraltro.

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