Fonte: PubblicAzione - periodico on line della FP CGIL Lombardia
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di Tiziana Altea – 29 marzo 2017
‘Meno male che ci sono io’ dice Beatrice (Valeria Bruna Tedeschi) a Donatella (Micaela Ramazzotti). Portata a Villa Biondi, comunità per donne in misura di sicurezza, con addosso una ferita viva e tatuaggi. Più un cellulare senza credito su cui ascoltare a iosa ‘Senza fine’ di Paoli: l’ha scritta per lei il suo adorato papà. ‘Meno male che ci sei te’ dice Donatella abbracciando Beatrice, dopo una fuga in auto per darsi a ‘La pazza gioia’.
Nel nuovo film di Paolo Virzì, scritto con Francesca Archibugi, due donne con problemi di salute mentale allacciano un legame terapeutico, fatto di ascolto e attenzione concreta. Molto di più di quella che di fatto Donatella riceve dal padre: ‘Bimba mia, ti devi aiutare da sola’, dice lui. A lei, che si è tuffata in mare col suo di bimbo, per non perderlo. ‘Dice: sto troppo male per tenere il bimbo. E allora una mattina vengono a prendermelo in 8, c’è anche i carabinieri. Allora curatemi no? Datemi Elia. Chè?, mi curate levandomelo?’. Beatrice è ciarliera e contessa, a differenza dell’amica, e s’ingegna per scoprire chi sono i genitori adottivi di Elia. Fino a trovarlo. ‘Nella vita la cosa importante sono i contatti’ sostiene Beatrice. Lo è anche il prurito a sera sulla schiena: quello che Donatella dice di essere sul suo bambino, finalmente incontrandolo, senza però rivelarglisi. Placato il pensiero fisso, si può rientrare in comunità: dove nel giardino c’è un cavallo azzurro, rimando a quel Marco Cavallo con cui Basaglia ruppe il muro manicomiale. Resta ancora quello del pregiudizio sul disagio psichico. Così nella risposta dell’esuberante Beatrice alla domanda: ‘ma siete matte?’, c’è la sintesi di opposte visioni del mondo: ‘secondo alcune perizie sembrerebbe di sì’. Quando la fragilità dell’umano è base comune di tutti.
(Tiziana Altea per PubblicAzione: periodico on line della Funzione Pubblica Cgil Lombardia – 10 giugno 2016) – Il film di Paolo Virzì ha vinto l’edizione 2017 del David di Donatello