Fonte: Il Fatto Quotidiano
La piazza dell’Ue per tutti i gusti: Schlein, Gentiloni e appelli alla sinistra unita. Circa trentamila persone rispondono alla chiamata della firma di “Repubblica”. Tregua nei dem, assenti i 5 Stelle
L’eurodeputato che per vincere nelle Marche dovrà tenere assieme tutto il centrosinistra si chiama Matteo Ricci, indossa jeans e guardando la distesa di stendardi blu e bandiere della pace lo dice come in un soliloquio: “Questa piazza è un campo largo largo, e meno male. Però Giuseppe Conte ha sbagliato a non venire”. Invece il sindaco che vorrebbe fare da mastice in Campania di nome fa Clemente Mastella, indossa un gessato blu di quelli che si notano e ha la brutalità di chi i voti li conta uno a uno, da sempre: “Bella piazza, però dobbiamo ricordarci che non si vincono le elezioni solo puntando su artisti e intellettuali, si ricordi cosa è appena successo in America…”. Letture diverse ma conciliabili della manifestazione per l’Europa in piazza del Popolo a Roma ideata dal giornalista di Repubblica Michele Serra e organizzata con i sindaci del Pd, che in un sabato uggioso mette assieme circa 30mila persone, composte e unitarie.
Donne e uomini dall’età media alta, borghesia che s’informa e ancora s’indigna. Gente che a occhio detesta Donald Trump come Vladimir Putin e che vuole un’Europa unita e pacifica, e infatti le bandiere pacifiste se la battono per numero con i simboli della Ue. Nell’attesa, si accontenterebbe di un centrosinistra se non coeso almeno ordinato, quel che basta per battere le destre. Sono elettori del Pd, che accolgono la Elly Schlein sotto assedio da metà partito come una beniamina. “Non mollare” è l’invito più diffuso nella calca. Ma c’è chi è più prosaico verso i suoi nemici interni – “mandali a fare in culo” – mentre la segretaria dem in giacca blu elettrica (a richiamare la bandiera europea) firma copie del manifesto di Ventotene. “Oggi non è il giorno delle polemiche, godiamoci questa bellissima piazza” svicola la leader.
Attorno a lei , anime del fu campo largo, che su pace e guerra hanno idee opposte tra loro. Dall’iper-atlantista Carlo Calenda, assieme un gruppo di cittadini ucraini e georgiani, a diversi renziani (Maria Elena Boschi, Roberto Giachetti e Raffaella Paita), fino a Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra, che pure sono contrarissimi a quel piano per il riarmo di Von der Leyen su cui i dem sono quasi esplosi. “Ma io ho fatto tutta la piazza a piedi e ho trovato solo calore” giura Fratoianni. Ci sono anche i segretari di Cgil e Uil, Maurizio Landini – “l’Europa va basata sul lavoro, il riarmo è un grave errore” – e Pierpaolo Bombardieri. Manca invece Giuseppe Conte, che con i 5Stelle è concentrato sulla sua piazza del 5 aprile.

Uno sbaglio, dicono in tanti: da Ricci, probabilissimo candidato nelle Marche in autunno, a varie voci ufficiose dagli altri partiti. “Questa piazza è testardamente unitaria come Elly, e l’avrebbe accolto bene” assicurano i dem. Nel frattempo nel Pd si guardano tra loro con sorrisi tirati. I riformisti sono pochissimi. Però si manifesta l’avversario numero uno, Paolo Gentiloni. Prima della piazza, lui e Schlein si incrociano al convegno di Rigenerazione democratica, associazione che fa riferimento a Paola De Micheli. Breve e cortese chiacchierata. Ma dal palco l’ex commissario europeo ripete: “È più facile dire compriamo aratri e non spade, ma per difendere il modello europeo non possiamo più chiedere aiuto a qualcuno di fuori”.
In piazza si mescola ai circa 300 sindaci, tra cui un Giuseppe Sala in maglioncino blu e sguardo serissimo. Si intravede anche Dario Franceschini, mentre si palesano anche i due che si dettero il cambio alla guida del Pd, Achille Occhetto e Massimo D’Alema. Ma è una piazza pre-congressuale? L’eurodeputato Sandro Ruotolo, vicino a Schlein, ribatte: “Ma no, questa è una manifestazione che guarda più in alto, contro le destre e contro la visione di Trump”. Lei, la segretaria, si fa un altro bagno di folla assieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che si è caricato gran parte dell’organizzazione. “Sicurezza è anche rafforzare il welfare” teorizza dal palco, sintesi che alla leader va benissimo. Il deputato Claudio Mancini, che la giornata l’ha pensata anche politicamente con Gualtieri, riassume: “La nostra gente era seria e preoccupata, capisce benissimo il momento che attraversiamo in Europa”. Tutto attorno e sul palco, firme di Repubblica. “Un giornale che con questa piazza torna nel suo alveo naturale” osservano dal Pd.