La ricetta di Draghi porta al disastro

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Stefano Sylos Labini
Fonte: facebook

di Stefano Sylos Labini – 16 febbraio 2016

Mario Draghi ieri ha detto che le politiche di bilancio dovrebbero sostenere la ripresa tramite investimenti pubblici e una tassazione più bassa.

Poi però Draghi ha precisato: il rispetto delle regole del patto di stabilità e crescita resta essenziale per mantenere la fiducia nell’architettura di bilancio.

Dunque, per aumentare gli investimenti pubblici, ridurre le tasse e, contemporaneamente, contrarre i deficit di bilancio è inevitabile che sia ridotta notevolmente la spesa pubblica corrente.

Ciò significa che la quadratura del cerchio Draghi la ottiene con il taglio della spesa sociale (sanità, istruzione, pensioni, stipendi degli impiegati pubblici): per lui quella è spesa che non serve a niente.

Ma un intervento di questo genere sarebbe immediatamente recessivo perchè in tal modo si comprime la spesa pubblica che finanzia la domanda privata: con la spesa pubblica per sanità, istruzione, ecc., le famiglie hanno a disposizione maggiore reddito per consumi, mentre gli stipendi pubblici e le pensioni sostengono direttamente gli acquisti di beni e servizi.

Se crolla la domanda, le imprese riducono la produzione, licenziano e non investono.

La ricetta di Draghi porta al disastro.

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