L’arte magica (I)

per tonigaeta

di Antonio Gaeta, 26 gennaio 2018

Con questo articolo inizio a raccogliere materiali di ricerca sulla funzione sociale dell’Arte, giacché essa conduce alla maggiore e migliore comprensione del «principio mutualistico», sebbene al momento sembra ancora un percorso misterioso.
Per quanti non ancora informati, il programma commemorativo del trentennale di fondazione dell’Associazione Metropoli’s nel corso del 2018 prevederà sia iniziative celebrative sia di stimolo, per nuove tematiche culturali. Tra queste le arti figurative e quelle recitative saranno privilegiate. Inoltre, sono previste 3 conferenze dedicate alla divulgazione del «principio mutualistico»: una di queste sarà proprio sulla funzione sociale in senso mutualistico delle arti figurative definite “magiche”.
Scrive André Breton nell’Arte Magica (Adelphi): “Benché Freud abbia potuto utilizzare soltanto lavori oggi considerati superati, non si può non dare un rilievo particolare alla sua testimonianza, considerando la peculiarità del suo punto di osservazione e la vastità eccezionale delle sue vedute. Come abbiamo già detto, la magia costituisce per lui la parte più ‘primitiva’ e più importante della tecnica animista. Freud in ‘Totem e Tabù’: «Il principio che regge la magia, la tecnica del modo di pensare animista, é quello dell’onnipotenza delle idee».
Nel primitivo – prosegue André Breton – la credenza nella possibilità di dominare il mondo in virtù dell’onnipotenza delle idee, poggia sulla fortissima sessualizzazione del pensiero, che caratterizza questo stadio detto (da Freud, ndr) narcisistico”.
Tuttavia, né Sigmund Freud né André Breton potevano immaginare che le ricerche archeologiche e quelle antropologiche avrebbero portato all’attenzione di un vasto pubblico l’esistenza di civiltà preistoriche, le cui testimonianze risultano possedere allo stesso tempo elevati e preziosi valori: sia artistici sia religiosi, entrambi fondati sulla sacralità della sessualità e del connesso piacere sessuale. (*)
Il prezioso lavoro di sintesi del vasto repertorio saggistico e archeologico su queste antiche civiltà, sepolte (ma in qualche area del mondo tutt’ora esistenti) dalla distruttiva e tutt’oggi imperante cultura patriarcale, é magistralmente raccolto dalle pubblicazioni di Riane Eisler (tra le quali consiglio soprattutto “Il piacere é sacro – Il potere e la sacralità del corpo e della terra dalla preistoria ad oggi” / edizioni FORUM). Vedi anche gli articoli nella pagina FB “Il primcipio mutualistico” !
Ciò che in questo primo studio sull’Arte Magica cercherò di evidenziare é la capacità di questa attività altamente creativa di concorrere nel perpetuare i criteri che oggi definiamo «irrazionali» e che, invece, rigenerano e rinnovano le ispirazioni originarie del «principio mutualistico».
“L’arte neolitica – ci dice R. Eisler – ci informa ampiamente su ciò che le popolazioni di allora consideravano importante: non soltanto il sesso (sebbene prevalente, ndr), ma anche la nascita, la morte e tutti i cicli naturali, dai ritmi del Sole e della Luna ai ritmi delle stagioni ! E’ per certo un’arte che rende onore ai criteri creativi della natura, mediante immagini sessuali o connesse alla nascita, immagini di animali e piante o mitiche figure antropomorfe, che erano verosimilmente protagosniste di riti diffusi (negli ambiti naturali prescelti come celebrativi, ndr).
Un aspetto interessante di queste figure é che raramente sono mostruose o demoniache, come diventeranno dopo il passaggio a una società improntata alla dominanza e alla negazione del «principio del piacere». Infatti, brillano per la loro assenza immagini che rappresentano eroi violenti e ossessionati dall’uccisione di mostri vari, tanto frequenti invece in epoche successive (soprattutto medioevali, ndr)! …omissis.. sebbene molti archeologi (che ignorano volutamente gli inequivocabili significati dei reperti di Marija Gimbutas, ndr) ancora oggi tendono a parlare di ‘riti sessuali preistorici’ come tentativi di ‘controllare’ con la magia la fertilità e/o la fecondità degli animali. Ma ‘controllo’ e ‘influenza’ non sono la stessa cosa ! Quanto alla sprezzante etichetta – prosegue R. Eisler – di «primitivo e superstizioso», il fatto é che il sesso é (realmente, ndr) magico non in senso superstizioso, ma anche in quello che oggi definiremmo scientifico. Come osservarono queste popolazioni, creatrici di evolute civiltà ‘preistoriche’ (in quanto non considerate dalla storiografia ufficiale, ndr), ‘se la vita (umana) deve continuare migliorando se stessa, il piacere sessuale (come fondamentale attività umana) é necessario’ ! Ecco perché non era poi «irrazionale» considerare sesso e nascita come manifestazioni sacre dei poteri del cosmo: gli stessi che davano vita, piacere, morte e rinascita ..omissis” (vedi i miei articoli sulla Grande Dea in ‘nuovatlantide.org/cultura‘) !
In questo passaggio fondamentale si coglie la profonda diversità culturale con le società patriarcali (ispirate all’idolatria della morte eroica) e allo stesso tempo la concezione mutualistica dei rapporti umani, non segnati dalle guerre, né dalle rivalità per il possesso delle donne, dei figli, dei beni immobili, delle ricchezze, del prestigio sociale fondato sul potere più generale.. (**)
Quella parte di donne e di uomini, che nei millenni dominati dalla cultura patriarcale dal III a. C. fino a oggi (su 10 millenni di civiltà) furono e sono esclusi dall’esercizio del dominio, hanno spesso ritrovato la loro migliore giustificazione di vita nell’antica capacità rigenerativa della creatività e in particolare nell’espressione artistica, ispirata dalla magia della natura (vedi sopra: ‘influenza’ e non ‘controllo’). In questo modo esse/i hanno potuto misurarsi con lo stesso ‘spirito magico’, che ispirò i primi artisti/e in età neolitica: ovvero la capacità di rinnovare un linguaggio mutualistico (in antitesi con quello dominante), che i seguaci delle teorie razionaliste, deterministe, riduzioniste, positiviste, fondamentaliste, etc, nell’età moderna e contemporanea definiscono «irrazionale» !
Tornando ad André Breton, nel segnalare le famose macchie d’inchiostro di Victor Hugo, e i guazzi conservati a centinaia nel Museo Gustave Mouroe (***), sotto la distratta etichetta di «schizzi», egli sottolinea come basterebbe questo studio per dar conto del ‘campo illimitato delle assimilazioni possibili’ quando é tutto intero e velato da una rugiada, che é quella stessa del desiderio. “Nonostante gli sforzi di certuni, sempre aggrappati alla massicciata dell’ultimo treno in partenza verso campagne industrializzate – egli scrive – la mitologia moderna si rivela di una tale povertà nell’arte.. e così pure nele manifestazioni specificamente collettive dei fatasmi che dirigono l’inconscio, da avere buone ragioni per credere che i miti non possono vivere e diffondere una luce appena appena esaltante, se non mantengono un contatto stretto con il «repertorio» della natura: repertorio che potrebbe essere sfogliato (per citare Baudelaire) soltanto da una mano alata e ‘magica’. E’ questa forse la lezione più sottile e più fertile, tra tutte quelle che possono ricollegarsi all’idea di una «tradizione», che di secolo in secolo ha trasmesso certi «poteri originari», comuni agli stregoni, agli artisti e ai poeti.”
Senza saperlo, André Breton intuisce che sotto la coltre dell’apparente realtà artistica dell’oggi, esiste una capacità squisitamente umana di fare inconsciamente tesoro delle esperienze spirituali, vissute dalla specie Homo fin dallo sviluppo delle civiltà matrilineari ad economia rurale e a cultura mutuale (VIII millennio a. C.) e probabilmente anche prima, in epoca paleolitica.

(*) – Si tratta di un modo completamente diverso di considerare la sessualità e la spiritualità, giacché l’una non nega l’altra, ma entrambe godono del piacere estatico, quale esperienza di integrità della persona, eliminando le platoniche scissioni tra corpo ed anima ! Un esempio per far capire é la ritualità tantrica (dal Tantrismo).

(**) – La più esaltante esperienza di tipo mutualistico compiuta dall’essere umano é quella di arrecare piacere reciproco al partner sessuale. Si parte da questa per arrivare a quelle più estese e umanamente significative, come le società operaie di mutuo soccorso, lo scambio di prestazioni professionali finalizzato alla reciproca stabile occupazione, l’insegnamento delle tecniche di pronto soccorso, l’integrazione sociale e culturale, la riabilitazione civile: attività queste destinate ad arricchire chi le pratica.

(***) – www.parigi.it/it/imuseo-nazionale-gustave-moreau/php

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