“Lavoro, economia, ambiente”, riflessioni di un militante

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Valerio Iannuzzi

di Valerio Iannuzzi

 
Il 19 Luglio scorso si è tenuta la prima vera assemblea post elettorale de L’Altra Europa con Tsipras,
la costituzione dei comitati di lavoro ha rappresentato il primo passo verso la creazione di quel
soggetto politico che molti aspettano da anni.
La prima mossa è stata quindi fatta ed è già tempo di trarre le prime conclusioni.
La relazione sul gruppo “Lavoro, Economia ed Ambiente” evidenzia alcuni punti interessanti da
tenere in considerazione laddove si fa riferimento a ipotesi di collaborazione con gruppi e
movimenti non ancora raggiunti da questa iniziativa politica.
Gruppi e movimenti che portano, non solo a partecipare a lotte legittime ma soprattutto ad
intraprendere percorsi alternativi da proporre come modello a tutti coloro che ne fossero interessati.
Il riferimento più ovvio è quello ai G.A.S. (Gruppi di Acquisto Solidale), che costituiscono l’unico
tentativo più o meno praticato di economia alternativa.
Tutto questo ci porta ai due punti evidenziati da Viale nella sua relazione:
1. L’individuazione di obiettivi e la promozione di iniziative comuni;
2. Lo sviluppo di una elaborazione programmatica condivisa;
Mentre è facile realizzare il primo punto, basta aderire alle lotte già in corso (NO-TAV, NO-MUOS,
Fiscal Compact, TTIP … ecc.), il secondo punto richiede sicuramente una più profonda riflessione e
soprattutto la capacità di sintetizzare una serie di prese di posizioni tali da conferire un’identità
chiara del movimento per cui si sta lavorando.
A questo proposito la cosa più ovvia da fare è quella di smettere di seguire lo stile e la terminologia
di altri movimenti e crearne altri che siano propri del movimento che si sta promuovendo.
Ad esempio il M5S si contraddistingue soprattutto per due temi, “Coerenza” e “Reddito di
Cittadinanza”, quanto è proficuo adottare tali argomenti? Quanto sarebbe meglio avere temi che
contraddistinguano L’Altra Europa?
Naturalmente la “Coerenza” deve necessariamente essere nei fatti una priorità de L’Altra Europa ma
non per questo deve essere citata, spesso a sproposito, come fanno gli attivisti del M5S.
Per quanto riguarda invece il “Reddito di Cittadinanza”, citato da Viale tra le priorità su cui
lavorare, c’è da chiedersi quale sia il vero significato di questo concetto.
“Diamo mille euro a tutti e poi chi vuole va a lavorare”!
Questa è stata una delle risposte di Grillo a chi gli chiedeva spiegazioni su tale significato.
È questo quindi? Un versamento mensile per starsene a casa senza far niente?
Ovviamente questo non è né possibile né tantomeno auspicabile, nessuno infatti vorrebbe essere
privato della soddisfazione di guadagnarsi da vivere in cambio di un’elemosina.
Onde evitare equivoci sarebbe meglio quindi non usare questo termine ma piuttosto fare riferimento
al vero nocciolo della questione, il “Reddito Minimo Garantito”, cioè la cifra sotto la quale nessun
datore di lavoro può retribuire un lavoratore.
A questo ovviamente va affiancato un “Sussidio di Disoccupazione” che può essere esteso a chi è in
cerca di prima occupazione e agli studenti.
Tutto ciò però, considerando la crisi economica e le politiche liberiste adottate negli ultimi anni,
risulterebbe essere quasi un’utopia.
Come si fa ad imporre un reddito minimo all’impresa quando questa delocalizza e impone redditi al
ribasso? Come si fa a difendere i diritti dei lavoratori quando è opinione comune che per rilanciare
il lavoro si debba renderlo meno vincolato facilitandone l’uscita anziché l’entrata? Come si fa a
difendere le pensioni quando, soprattutto tra i giovani, è opinione comune che le pensioni siano un
peso e non una risorsa?
La risposta è una sola, non si può!
O meglio, non si può a meno che non si sia prima creata una scappatoia, un’alternativa.
E qui si arriva al punto focale, la chiave di volta, il tassello che tiene insieme il tutto, il tema che
può identificare L’Altra Europa nel marasma delle idiozie quotidiane che vengono propinate da tutti
i lati alla popolazione.
“L’Alternativa”!
Un nuovo modo di intendere il lavoro, un nuovo modo di intendere l’economia, che sia svincolato
dai sistemi canonici, che sia basato sul bisogno del cittadino e non su quello dell’investitore, che sia
basato sulla salvaguardia dell’ambiente e della salute.
Un sistema che smetta di cercare di regolamentare il capitalismo ma che sia alternativo ad esso.
Fino a questo momento si è accettato il fatto che i cittadini vivano secondo le regole del mercato ma
non si è accettato il fatto che il mercato non è costituito da altri che dai cittadini stessi, che per
questa ragione possiedono il potere intrinseco di regolare e non subire il mercato.
È giunto quindi il momento di uscire da questa logica e riprendersi le redini delle proprie vite.
Questa è quindi la vera sfida alla quale L’Altra Europa è chiamata, questo è il tema su cui
confrontarsi.
Come?
Attraverso piccoli gruppi di lavoro costituiti da compagni e compagne che confrontandosi tra di loro
mettano sul tavolo proposte concrete, proposte che poi un portavoce per ogni gruppo abbia modo di
esprimere all’assemblea del gruppo principale, attraverso interventi che diano agio al relatore di
esporre il proprio materiale evitando così che parlino 60 persone per tre minuti, fatto che a causa
della sua portata rende inutile la sessione.
Attraverso l’individuazione di membri competenti che possano evidenziare immediatamente le
eventuali incongruenze, facendo risparmiare tempo e risorse.
Attraverso rappresentanti condivisi che relazionino l’intera assemblea sulle varie proposte messe in
campo così che possa essere scelta democraticamente la linea da seguire.
Attraverso militanti che portino alla cittadinanza la testimonianza di quanto adottato affinché tutti i
cittadini possano avere la possibilità di decidere da che parte schierarsi.
Il cammino è lungo e la strada è difficile, il primo passo è stato però fatto.
Quanti arriveranno al traguardo?

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